Lo studio Syntax III Revolution ha dimostrato che, per i pazienti con malattia coronarica, la tac coronarica è sovrapponibile alla coronarografia come strumento per decidere se effettuare il bypass o impiantare uno o più stent per rivascolarizzare il cuore dei pazienti. Il nuovo approccio al bypass aorto-coronarico è stato applicato ai pazienti del Centro Cardiologico Monzino, nell’ambito dello studio internazionale Bypass Fast track.
Lo studio vede i cardiochirurghi pianificare ed eseguire l’intervento di bypass sulla base della tac coronarica, invece che sulla coronarografia.
“Abbiamo trovato che le immagini tac delle coronarie e della riserva frazionale di flusso, offrono una migliore analisi anatomica e funzionale della circolazione coronarica” spiega Daniele Andreini, coordinatore dello studio Fast track e Responsabile Unità TC Cardiovascolare del Monzino.
“Abbiamo quindi pensato che, nel caso il chirurgo optasse per il bypass, queste stesse immagini potevano essere utilizzate anche per una più accurata pianificazione ed esecuzione dell’intervento” aggiunge.
Bypass Fast track, ideato dal Professor Patrick Serruys, dell’Università di Galway (UK), è uno studio prospettico che recluterà 114 pazienti in 3 centri. Il presupposto fondamentale della ricerca è l’esistenza di una squadra multidisciplinare, Heart Team, formata dal cardiochirurgo, il cardiologo ed esperto di imaging cardio-radiologico.
“Se un chirurgo può operare casi di coronaropatia molto complessa sulla base della sola guida di una TAC coronarica non invasiva, questo potrebbe costituire un cambiamento radicale nella gestione di questi pazienti – ha detto Serruys – Seguendo l’esempio dei chirurghi, il cardiologo interventista potrebbe decidere di programmare la propria angioplastica coronarica saltando la coronarografia invasiva e basandosi sui dati anatomo-funzionali della TAC. Questo atteggiamento alleggerirebbe i laboratori di cateterismo cardiaco in modo significativo di tutto il lavoro solo “diagnostico”, consentendo un upgrade del laboratorio stesso a puro ambiente interventistico”.
Gli ottimi risultati ottenuti nei primi quattro pazienti confermano che gli interventi tac-guidati rappresentano l’avanguardia nella diagnosi e nel trattamento delle malattie coronariche.
Fonte: corriere.it
Lascia un commento