La Cina avrebbe volutamente rifiutato di consegnare dati chiave al team dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che indaga sulle origini del Covid-19. A dichiararlo è stato il microbiologo Dominic Dwyer che ha dato la notizia ai giornali riferendo che mentre l’OMS aveva richiesto i dati grezzi dei pazienti dei primi casi, quello che alla fine hanno ricevuto era solo un riassunto.
La Cina non ha risposto alle accuse, ma in precedenza aveva insistito sul fatto di essere trasparente con l’OMS. Gli Stati Uniti, intanto, hanno sollecitato la Cina a rendere disponibili i dati sulle prime fasi dell’epidemia, affermando di avere “profonde preoccupazioni” per il rapporto con l’OMS.
La scorsa settimana, il team dell’OMS ha concluso che era “estremamente improbabile” che il coronavirus fosse trapelato da un laboratorio nella città di Wuhan, respingendo, così, una controversa teoria emersa lo scorso anno.
Wuhan è stato il primo posto al mondo in cui è stato rilevato il virus, alla fine del 2019. Da allora, sono stati segnalati oltre 106 milioni di casi e 2,3 milioni di decessi in tutto il mondo. Gli investigatori dell’OMS, riporta bbc.com, avevano chiesto dati grezzi sui 174 casi identificati di Covid-19 da Wuhan nel dicembre 2019. Solo la metà dei primi casi era stata esposta al mercato del pesce dove il virus era stato inizialmente rilevato.
“Ecco perché ci siamo ostinati a chiederlo”, ha detto il prof Dwyer. “Perché ciò non accade, non lo so. Che sia un problema politico o temporale o difficile… Ma se ci sono altri motivi per cui i dati non sono disponibili, non lo so. Si potrebbe solo ipotizzare”.
- Sanità al collasso: medici, infermieri, oss e professionisti in sciopero il 20 novembre
- Robert F. Kennedy Jr. nominato da Trump alla Salute: il leader no vax guiderà la sanità americana
- Prevenire le lesioni da pressione: il 21 novembre torna la Giornata Internazionale STOP Pressure Ulcers
- Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre
- Ostia (Roma), uomo morto per possibile shock anafilattico: indagati tre medici del Centro Paraplegici
Lascia un commento