A tal fine sarebbero stati già avviati contatti con le autorità italiane e non solo.
La Commissione Ue è in contatto con le autorità italiane per individuare alcune aziende da riconvertire per aumentare la produzione dei vaccini anti-Covid. Lo si apprende da fonti Ue secondo le quali analoghi contatti sono in corso anche con stabilimenti produttivi di altri Stati Ue.
In Europa sarebbero una decina gli impianti produttivi che potrebbero essere riconvertiti, spiegano le fonti, sottolineando che Bruxelles sta valutando sia la possibilità di espandere la capacità dei siti già attivi nella produzione dei vaccini sia quella di riconvertire alcuni impianti destinati invece ad altri prodotti per la salute umana e animale. La task force Ue guidata dal commissario Thierry Breton, responsabile per il Mercato interno, è in contatto con tutti gli Stati membri per raccogliere informazioni circa le diverse capacità di produzione nazionale e mappare una rete di siti per accrescere la quantità di dosi a disposizione dell’Unione.
L’idea della riconversione sembra al momento la più efficace e la più veloce perché, osservano le fonti, la costruzione di nuovi impianti impiegherebbe in media cinque anni. Nell’immediato, la Commissione si sta muovendo per assicurarsi che non vi siano colli di bottiglia nelle diverse fasi della produzione dei vaccini, mentre sul medio termine Bruxelles intende creare una rete di collegamento tra diverse aziende in tutta Europa per garantire che la produzione non subisca mai interruzioni.
Redazione Nurse Times
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