Il presidente dell’Ordine dei medici capitolino lamenta la mancanza di attenzione delle istituzioni per la categoria. E sul siero AstraZeneca: Ppotrebbe essere non ottimale per alcune categorie professionali”.
“Con le dosi distribuite ai furbetti, oggi avremmo già vaccinato e coperto tutto il personale sanitario con il vaccino Pfizer. Credo sarebbe stato opportuno vaccinare insieme operatori sanitari e ultra80enni, compresi quelli che sono nelle Rsa. Tutti hanno ovviamente necessità di vaccinarsi, ma il problema è che molti non sanitari sono stati vaccinati prima dei sanitari e addirittura prima degli anziani”. Così Antonio Magi (foto), presidente dell’Ordine dei medici di Roma.
“Non ci aspettiamo la gratitudine in quanto medici, perché anche senza quella continueremo a fare il nostro lavoro, ma a volte siamo ignorati dalle istituzioni e ci troviamo nella posizione di non essere ascoltati – prosegue Magi –. Troppo facilmente siamo passati da eroi e angeli a imputati. Molti colleghi non stanno prendendo AstraZeneca non perché non sia buono, tutt’altro: alcuni studi dimostrano che in Inghilterra è stato fatto a tappeto e che c’é una copertura dopo la seconda dose dell’85%, ma potrebbe essere non ottimale per alcune categorie professionali”.
Conclude il presidente di Omceo Roma: “Il problema è che molti hanno mal interpretato e dato informazioni che poi sono state confutate dai dati scientifici. Il medico, inoltre, non ha solo la necessità di salvaguardare la propria salute, perché è la figura più vicina al malato Covid, ma anche ai pazienti no Covid: il resto dei malati non sono spariti. La massima copertura vaccinale per i medici permette di salvaguardare quindi anche i pazienti, che sono molto fragili”.
Redazione Nurse Times
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