La via d’uscita da questa pandemia è la campagna vaccinale. Una delle grosse preoccupazioni da gestire è stata da subito il reperimento di forza lavoro specializzata: operatori in grado di vaccinare.
In tal senso avevano annunciato diverse soluzioni che però normate in modo carente non sono andate a buon fine.
Ecco i paradossi:
- Ex operatori sanitari in pensione, impossibilitati ad aderire alla campagna vaccinale perché l’Inps sospende loro la pensione: una delle risorse principali per riuscire a vaccinare il più possibile, è quella di permettere a chi è fuoriuscito dal mondo del lavoro ma ancora abile di offrire le proprie prestazioni negli hub vaccinali. Peccato che tutti coloro che sono andati in pensione con Quota 100 (tantissimi in sanità) incappino in questo problema, ritirando quindi immediatamente la loro disponibilità. A marzo 2020 era stata diramata una circolare che per 6 mesi sospendeva l’incompatibilità tra pensione anticipata e incarico ai centri vaccinali. In seguito la sospensione non è stata più rinnovata. Una “leggerezza” che pagano i cittadini.
- Mancano infermieri ma le RSA mettono il personale in FIS (Fondo d’integrazione salariale) o fanno smaltire ferie e permessi maturati da qui al 31/12/21. Le RSA, a causa dei protocolli anti-Covid hanno dovuto istituire un periodo di “quarantena” per i nuovi pazienti. Il che implica stanze singole per diversi giorni e un esubero di personale dovuto ad un 20% di posti letto in meno. Il personale messo in FIS dunque non solo non è operativo ma in più per mesi non percepisce lo stipendio a causa dei tempi burocratici dell’Inps, non esattamente celeri.
Mimma Sternativo, segretario Fials Milano area metropolitana
“Mi chiedo come mai piangiamo da mesi sulla mancanza di personale infermieristico e poi però il privato mette in cassa integrazione le stesse figure? Basterebbe che privato e pubblico si parlassero. Lo stesso personale potremmo utilizzarlo per la campagna vaccinale o comunque nelle aziende in sofferenza”.
La finta deroga all’esclusività
La sospensione del vincolo di esclusività avrebbe permesso l’utilizzo degli infermieri nella campagna vaccinale. Ѐ diventata una finta deroga dal momento in cui le aziende non stanno autorizzando gli incarichi extraospedalieri per i centri vaccinali.
Le conclusioni del segretario Mimma Sternativo:
«Abbiamo riscontrato ancora una volta come, nonostante si sia nel mezzo della più grande emergenza sanitaria dal Dopoguerra ad oggi, non ci sia alcuna capacità di rendere agile il lavoro di chi ha contribuito e può contribuire a vincere la guerra al Covid.
Pensioni bloccate ai vaccinatori, cerchiamo infermieri disperatamente, eppure li lasciamo a casa in cassa integrazione.
E infine, quella che doveva essere la svolta per la campagna vaccinale che viene trasformata in una finta deroga all’esclusività, una farsa. Le soluzioni ci sono, siamo a disposizione per aiutare. Anche se generalmente per risolvere i problemi, bisogna prima di tutto volerlo fare».
Redazione Nurse Times
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