Le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori dell’Università di Manitoba sono contrastano i risultati di una precedente ricerca Usa.
Secondo uno studio canadese pubblicato su Jama Pediatrics, non sussisterebbe alcuna associazione tra analgesia epidurale usata durante il travaglio e aumento del rischio di disturbo dello spettro autistico nei bambini.
I risultati ottenuti dal team di Elizabeth Wall-Wieler, dell’Università di Manitoba, a Winnipeg, contrastano con quelli di un altro studio, statunitense, che aveva invece riscontrato un aumento pari al 37% del rischio di autismo nei bambini nati da madri che ricevono l’epidurale durante il parto. Quest’ultima conclusione aveva innescato un acceso dibattito, inducendo cinque società scientifiche a rilasciare una dichiarazione congiunta che metteva in dubbio la plausibilità biologica dell’associazione segnalata e sosteneva che le stime di rischio fossero distorte.
Il nuovo studio ha usato dati basati su oltre 123mila neonati vivi nella provincia canadese di Manitoba tra il 2005 e il 2016. Circa la metà dei bambini erano maschi e il 38% era stato esposto a epidurale durante il parto. Una diagnosi di disturbi dello spettro autistico ha riguardato il 2,1% dei bambini nati con l’epidurale e l’1,7% di quelli non esposti all’analgesia, con un rapporto di rischio di 1,25, IC 95% 1,15 – 1,36. Ma dopo aver tenuto conto di fattori sociodemografici materni, fattori preesistenti correlati alla gravidanza e specifici alla nascita, l’associazione non era più significativa. Inoltre non sussisteva associazione tra esposizione a epidurale e disturbo dello spettro autistico tra fratelli.
“Ulteriori ricerche che affrontino il bias di selezione, usando approcci validi per determinare l’esposizione all’epidurale e usando la valutazione del disturbo dello spettro autistico con strumenti standardizzati, dovrebbero aiutare a chiarire l’associazione tra epidurale e autismo – spiega in un editoriale di commento Tim Oberlander, dell’Università British Columbia di Vancouver –. L’analgesia epidurale nel travaglio è un approccio estremamente efficace. Per questo abbiamo la responsabilità di capire se è un’opzione sicura. Le donne hanno il diritto di fare una scelta informata per la loro salute e per quella del neonato”.
Redazione Nurse Times
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