Pfizere Moderna anche ai cittadini dai 60 ai 79 anni, mentre il siero anglo-svedese sarà usato solo per i richiami. Dal 21 aprile le somministrazioni viaggiano al ritmo di oltre 70mila al giorno.
In Lombardia la direzione generale del Welfare ha deciso di stoppare, a partire da oggi, la somministrazione dei vaccini AstraZeneca. Una decisione resa nota con una nota inviata a tutti i direttori generali degli ospedali e delle Ats. Anche i cittadini dai 60 ai 79 anni, quindi, riceveranno le dosi di Pfizer e Moderna, mentre quelle del siero anglo-svedese attualmente a disposizione della Regione saranno usate solo per i richiami.
Il motivo del cambio di rotta risiede nella disponibilità di dosi e nel programma delle future consegne, visto che per i sieri Pfizer e Moderna appare più semplice stilare un calendario preciso degli arrivi, peraltro consistenti. Già da qualche giorno, comunque, in alcuni centri vaccinali lombardi sono stati immunizzati i pazienti con Pfizer, compatibilmente con le condizioni di salute dei cittadini a cui doveva essere somministrato.
Intanto la campagna vaccinale della Regione sembra aver preso il volo. Solo una settimana le somministrazioni non andavano oltre le 47mila circa al giorno, ma dal 21 aprile il dato è stabilmente oltre quota 70mila. Il totale delle inoculazioni ammonta sin qui oltre 2 milioni e 815mila. Biona parte, dunque, delle dosi disponibili (3 milioni e 252mila): l’86,6% di quelle arrivate da Roma.
E un’ulteriore accelerazione potrebbe verificarsi nell’immediato futuro, raggiungendo le 100mila somministrazioni al giorno, come auspicato dal governatore Attilio Fontana. Sarà sicuramente d’aiuto il centro vaccinale aperto nel Palazzo delle Scintille di Milano. Si tratta del più grande centro vaccinale della regione, in grado di somministrare circa 10mila dosi quotidiane.
Redazione Nurse Times
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