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Coronavirus e asma, l’esperto: “Mascherine non limitano ventilazione”

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Coronavirus e asma, l'esperto: "Mascherine non limitano ventilazione"
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L’opinione sul tema del pneumologo Fulvio Braido, intervistato dall’agenzia Dire.

“Le mascherine, mi riferisco soprattutto a quelle chirurgiche, non limitano assolutamente la ventilazione nei pazienti asmatici. Anzi, se analizziamo a livello generale ciò che è successo in questo anno, le mascherine proteggono dall’ambiente esterno, per cui anche da un contatto diretto con altri tipi di virus o con pollinosi. Quindi l’assoluta raccomandazione èp di utilizzarle costantemente e bene, oggi ma anche nei prossimi mesi”. Così il professor Fulvio Braido, associato di Malattie respiratorie all’Universita degli Studi di Genova e responsabile dell’Unità operativa di Pneumologia per la continuità assistenziale ospedale territorio, interpellato sul tema dall’agenzia Dire.

Ma grazie alle mascherine, diminuiscono anche le allergie? “Il contatto con l’ambiente esterno in questo modo è in qualche modo limitato – risponde l’esperto -, per cui le allergie possono essere ridotte”.

Parlando di asma e coronavirus, intanto, dalle evidenze scientifiche attualmente disponibili non è possibile affermare con certezza nè che i pazienti asmatici contraggano il virus più facilmente nè che in nei soggetti colpiti dal Covid-19 si manifesti in forma più grave rispetto alla popolazione generale. Questa l’opinione di Braido: “Questo coronavirus è una sorpresa da molti punti di vista. Ciò che abbiamo sempre saputo e imparato negli ultimi 15 anni è che c’è una stretta correlazione tra infezioni virali e riacutizzazioni dell’asma bronchiale. Classicamente, quando l’asmatico prende il raffreddore o l’influenza, nei giorni successivi ha un peggioramento del quadro. In realtà questa virosi si comporta in modo differente e utilizza recettori diversi. Quindi, se andiamo a vedere la probabilità di ammalarsi di Covid, questa non è differente tra un soggetto asmatico e uno non asmatico. È chiaro, peroò, che se una persona ha un problema di salute, che sia l’asma o un’altra patologia, meglio è controllato il problema di salute e minore può essere l’impatto anche di una concomitante infezione virale. E questo è il caso”.

In conclusione, ecco il consiglio che l’esperto si sente di dare a tutti i pazienti asmatici in trattamento: “Continuare a seguire in modo molto preciso le loro terapie. Questi pazienti devono curare particolarmente l’aderenza al trattamento, in modo da ottimizzare il loro stato di salute, ed essere pronti, indipendentemente da qualsiasi cosa succeda, compresa l’infezione da SARS-CoV-2”.

Redazione Nurse Times

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