L’effetto Dunning-Kruger è un pregiudizio cognitivo, una distorsione che induce le persone con poca o nessuna conoscenza sull’argomento di cui si sta parlando, a non essere in grado – a causa della loro incompetenza – di accorgersi che il loro ragionamento, le loro scelte e le loro conclusioni sono decisamente errate.
Quando, infatti, l’oracolo di Delfi disse a Socrate che era l’uomo più saggio sulla Terra, Socrate rispose dicendo: “Io so di non sapere”. Socrate sapeva che vi erano tante cose che non conosceva, ed era sicuro solo di una cosa, e cioè che in realtà non sapeva nulla. Era l’accettazione di questa condizione a renderlo così saggio. La consapevolezza di non sapere è sempre stata una rarità, ancora di più nel mondo odierno.
Infatti oggi assistiamo a conversazioni in cui persone totalmente inesperte in uno specifico campo si elevano a intenditori specializzati, esprimendo forti opinioni sugli argomenti più disparati, dagli affari alla politica.
I due psicologi hanno portato avanti una ricerca, chiedendo ad alcuni gruppi di studenti di valutare le proprie capacità logiche, grammaticali ed umoristiche.
Ciò che hanno scoperto è che le persone che hanno ottenuto percentuali più basse nei test di grammatica, umorismo e logica tendevano anche a sovrastimare drammaticamente il proprio livello di abilità.
Questi soggetti non erano, inoltre, in grado di riconoscere i livelli di competenza di altre persone, il che è parte del motivo per cui si consideravano più capaci e più informati degli altri.
Infatti, nel loro studio, Kruger e Dunning dichiarano che questa sopravvalutazione avviene, in parte, perché questi individui non solo raggiungono conclusioni errate, ma anche perché la loro incompetenza li priva della capacità metacognitiva di comprendere le loro mancanze.
Questo fenomeno è qualcosa che tutti noi abbiamo sperimentato una volta nella vita, con cui abbiamo avuto a che fare attivamente o passivamente.
Chiunque di noi si è imbattuto in una discussione su Internet nella quale ha incontrato qualcuno talmente convinto della propria opinione da non cambiarla nemmeno dopo una smentita pertinente e inoppugnabile.
L’effetto Dunning-Kruger è anche legato all’incapacità di fare un passo indietro e di guardare il proprio comportamento e le proprie abilità al di fuori di se stessi: l’incompetenza è strettamente legata all’inettitudine.
Queste persone purtroppo non sono in grado di valutare se stesse solo dal loro punto di vista soggettivo e si giudicano altamente qualificate, competenti e superiori alle altre. In psicologia, questo fenomeno è chiamato superiorità illusoria.
Ci sono degli aspetti pericolosi, quasi drammatici, dell’effetto Dunning-Kruger. Se ci chiedessero di valutare quanto siamo divertenti, probabilmente non diremmo di essere dei cabarettisti o dei comici, ma quasi sicuramente riterremmo di essere più divertenti della media delle persone che conosciamo.
La realtà però è che la maggior parte di noi probabilmente non è così simpatica. Ma quando ci viene chiesto di esprimere su questioni di carattere politico? In questo caso non si tratterebbe semplicemente di dare una valutazione su un aspetto individuale, ma di giudicare un aspetto che coinvolge la collettività.
Questo effetto può portare qualcuno a convincersi di poter risolvere problemi importanti, materia di studiosi e scienziati, facendo associazioni imbarazzanti e proponendo soluzioni apparentemente facili.
Il problema di chi subisce l’effetto Dunning-Kruger può in un battibaleno diventare da individuale a sociale. Ed è proprio quando non lo si può più fermare che diventa drammatico.
L’unico modo per superare tale effetto è non smettere mai di mettersi in discussione e continuare a imparare, senza crogiolarsi nel proprio piccolo sapere e continuando a scavare più a fondo.
Giovanni Maria Scupola
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