“Siamo al punto di ritorno”, sottolinea il sindacalista Claudio Salvadori, che chiede un incontro urgente col consiglio di amministrazione.
“Alla casa di riposo Regina Elena siamo al punto di non ritorno. La carenza di personale si è trasformata in emergenza per il settore infermieristico. La situazione è precipitata nella modalità di erogazione dell’assistenza, al consiglio di amministrazione è sfuggito di mano il controllo della situazione”. Così Claudio Salvadori, segretario di Uil Fpl, a denuncia le condizioni critiche nella gestione della casa di riposo Regina Elena di Carrara.
“Servono misure drastiche e immediate da parte di chi gestisce e delle istituzioni proprietarie della casa di riposo – aggiunge –. Non si può andare avanti così. Sono arrivati a dire che ci sono pure troppi infermieri in servizio, ma quelli assunti tramite concorso pochi mesi fa non sono neppure sufficienti a far fronte alle criticità immediate. Bisogna coprire malattie, 104, infortuni e, in questo periodo, le ferie estive. Al Regina Elena non ci sono abbastanza infermieri per garantire i diritti ai lavoratori. Le uniche soluzioni che si prospettano per andare avanti sono la sospensione delle ferie e il taglio del turno di notte infermieristico. E’ ovvio che noi siamo contrari a entrambe”.
Per Salvadori questi disagi derivano dai problemi irrisolti degli ultimi mesi, come la vicenda legata al direttore della struttura: “Un tira e molla con l’amministrazione durato a lungo, che si è concluso con le dimissioni del direttore per lasciare la struttura davanti a un vuoto funzionale che non è chiaro quando sarà coperto. Così resta chiuso anche il centro Alzheimer, che doveva essere aperto il 1° luglio. Le assunzioni degli operatori socio-sanitari non sono state ancora completate. E’ urgente intervenire sull’assistenza infermieristica, rispetto alla quale non ci sono state prospettate soluzioni che possono essere portate avanti. Vogliamo un incontro urgente con il consiglio di amministrazione e, se sarà convocato il cda davanti alla commissione sociale, chiediamo di essere invitati, e in quella sede vogliamo soluzioni. La lista dei problemi la conosciamo benissimo. Bisogna risolverli, sedendoci a un tavolo insieme”.
Redazione Nurse Times
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