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Policlinico di Bari : 16 infetti in 50 giorni ma con sintomi lievi

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Bari, 4 morti per legionella: sequestrati due padiglioni al Policlinico
foto rainews.it
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BARI- È continuata anche nel periodo estivo l’attività di screening dell’infezione da Covid-19 negli operatori sanitari del Policlinico di Bari: dal primo luglio al 20 agosto 2021 sono stati eseguiti più di 6.000 tamponi naso-faringei sui dipendenti. Sono 16 i dipendenti che hanno contratto l’infezione negli ultimi 50 giorni: si tratta di 14 sanitari e 2 unità di personale non sanitario, tutti erano vaccinati con due dosi e hanno avuto un decorso con lievi sintomi o del tutto senza.


“Le ferie sono da sempre una occasione di un fisiologico allentamento del livello di attenzione, per questo abbiamo disposto che tutti gli operatori eseguano il tampone al momento del rientro dalle vacanze”, spiega Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari. “Anche se la copertura vaccinale negli operatori del Policlinico supera il 98% – prosegue – si deve considerare che una piccola percentuale dei soggetti vaccinati potrebbe comunque contrarre l’infezione in forma asintomatica o paucisintomatica e diventare veicolo di infezione per i pazienti fragili. Per questo, l’azienda ha deciso di insistere sulle politiche di screening periodico, al fine di tenere sotto controllo il rischio di infezione nosocomiale e di garantire la massima protezione per gli utenti”.


“Il numero di casi registrati è abbondantemente nell’atteso – evidenzia Silvio Tafuri, responsabile della Control Room Covid -. Infatti, considerando l’incidenza dell’infezione nella popolazione generale registratasi a partire da metà luglio e le stime di efficacia della vaccinazione, ci attendiamo tra 2 e 3 casi di infezione ogni settimana tra i nostri operatori”. Nessun caso è stato registrato tra gli operatori non vaccinati, ha precisato.

“La sicurezza del paziente e dell’operatore nel Policlinico sono da sempre oggetto di una unica strategia”, aggiunge Luigi Vimercati, direttore della Medicina del Lavoro dell’ospedale, dove non ci sono stati “mai casi di trasmissione dell’infezione da operatore a paziente, anche durante i picchi epidemici in epoca pre-vaccinale” (ANSA).

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