Chieti. L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara è ancora una volta protagonista nel settore della ricerca sull’infezione da COVID-19 in ambito materno-fetale. La Clinica Ostetrica e Ginecologica, diretta dal professor Marco Liberati, è autrice di una pubblicazione internazionale che riporta il tasso di anomalie placentari nelle gestanti con infezioni da COVID-19.
Lo studio, il cui primo autore è la dottoressa Raffaella di Girolamo, specializzanda in Ginecologia ed Ostetrica, e in cui ha svolto un ruolo molto rilevante la dottoressa Emanuela D’Angelo, ricercatrice universitaria in Anatomia Patologica, è stato appena pubblicato sulla rivista “American Journal of Obstetrics and Gynecology-MFM”. La pubblicazione di questo studio testimonia la qualificata collaborazione scientifica tra la Clinica Ostetrico e Ginecologica dell’Università di Chieti ed i più importanti centri internazionali interessati alla ricerca in Medicina Prenatale.
L’attività di ricerca svolta a livello universitario è fortemente interconnessa con l’attività clinica del “Centro di Medicina Prenatale e Gravidanza a Rischio” del Policlinico “SS. Annunziata” di Chieti, volta ad assicurare la migliore assistenza alle future madri ed al loro nascituro. Questo nuovo studio, consistente in una revisione sistematica e meta-analisi della letteratura scientifica, coordinato dai professori Francesco D’Antonio e Marco Liberati, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica della “d’Annunzio”, dimostra che donne in gravidanza con infezione da COVID-19 hanno un elevato rischio di sviluppare anomalie della placenta dovute ad infiammazione ed ischemia correlate alla presenza del virus.
Fonte: abruzzo.cityrumors.it
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