Per gli operatori sanitari pugliesi no vax, compresi gli infermieri, si potrebbe aprire lo spiraglio dello smart working come alternativa alla sospensione dal servizio. Ipotesi ventilata nel corso del briefing dell’altro ieri tra l’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, i vertici delle Asl e dei principali poli sanitari pugliesi.
Conferma autorevole arriva dal direttore del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli: «Il decreto 44 è chiarissimo, quindi, se per i dipendenti ci sono possibilità di smart working si potrà procedere».
Il decreto 44/2021, infatti, non lascia spazio a dubbi, prevedendo l’obbligo vaccinale per «gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali», i quali sono «obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2».
Dunque, se il rimando è al decreto 44, il ragionamento del dottor Dattoli non può che riguardare le categorie esplicitamente richiamate dalla norma e non anche i dipendenti amministrativi.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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