Lo rivela uno studio condotto dal Centro Epic Research. Il rischio è cinque volte più alto rispetto a chi ha ricevuto il vaccino.
La sindrome di Guillain-Barré è cinque volte più probabile nei pazienti non vaccinati e positivi al coronavirus rispetto ai pazienti vaccinati. A dirlo è un lavoro condotto dal Centro Epic Research. Il relativo studio ha analizzato più di 126 milioni di dati di pazienti in 889 ospedali e 19.420 cliniche. Secondo quanto emerso, sono stati individuati 130 casi di affetti dalla malattia per milione di persone tra i non vaccinati e poi risultati positivi, a fronte di 28 casi per milione tra i vaccinati.
La sindrome di Guillain-Barré è una rara patologia autoimmune che danneggia i nervi. Causa debolezza muscolare e, talvolta, paralisi. I pazienti possono anche svilupparla dopo una recente malattia respiratoria o un’infezione del tratto digerente e, in rari casi, dopo aver ricevuto determinati vaccini. Alcune prove, sottolineano gli autori della ricerca, suggeriscono che i pazienti potrebbero avere un aumentato rischio della patologia dopo aver contratto il Covid-19 o, molto più raramente, dopo averne ricevuto una dose di vaccino.
Redazione Nurse Times
- Carenza di infermieri, l’allarme di Opi La Spezia: “Effetto domino sulle strutture sanitarie”
- Carenza di infermieri al carcere Dozza di Bologna, Nursind: “Ausl propone soluzioni improvvisate e pericolose”
- Ccnl Sanità 2022-2024, Baldini (Enpapi): “Non risponde alle esigenze degli infermieri”
- Imperia, bimbo muore durante parto gestito da medico gettonista: 6 sanitari indagati
- Ccnl Sanità 2022-2024, arriva l’indennità di disagio per gli infermieri penitenziari. Nursind: “Svolta storica”
Lascia un commento