Lo rivela uno studio condotto dal Centro Epic Research. Il rischio è cinque volte più alto rispetto a chi ha ricevuto il vaccino.
La sindrome di Guillain-Barré è cinque volte più probabile nei pazienti non vaccinati e positivi al coronavirus rispetto ai pazienti vaccinati. A dirlo è un lavoro condotto dal Centro Epic Research. Il relativo studio ha analizzato più di 126 milioni di dati di pazienti in 889 ospedali e 19.420 cliniche. Secondo quanto emerso, sono stati individuati 130 casi di affetti dalla malattia per milione di persone tra i non vaccinati e poi risultati positivi, a fronte di 28 casi per milione tra i vaccinati.
La sindrome di Guillain-Barré è una rara patologia autoimmune che danneggia i nervi. Causa debolezza muscolare e, talvolta, paralisi. I pazienti possono anche svilupparla dopo una recente malattia respiratoria o un’infezione del tratto digerente e, in rari casi, dopo aver ricevuto determinati vaccini. Alcune prove, sottolineano gli autori della ricerca, suggeriscono che i pazienti potrebbero avere un aumentato rischio della patologia dopo aver contratto il Covid-19 o, molto più raramente, dopo averne ricevuto una dose di vaccino.
Redazione Nurse Times
- SINPIA contro Trump su autismo, paracetamolo e vaccini: “La voce della scienza contro la disinformazione”
- INMI Spallanzani: avviso pubblico per un posto da dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche
- Intelligenza artificale, l’Unione europea riflette sull’implementazione nella pratica clinica
- “Il futuro della sanità tra ospedale e territorio”: evento organizzato da Opi Cosenza e Sidmi
- Donna partorisce in auto mentre va in ospedale: fondamentale il supporto telefonico di un’infermiera del 118 di Arezzo
Lascia un commento