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Lucca, paziente positivo al Covid scatena il caos in Pronto soccorso: mani al collo di un infermiere

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Lucca, meno stress per i piccoli pazienti in sala operatoria
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Nuova episodio di violenza all’ospedale San Luca, dove un uomo ha aggredito l’operatore che gli chiedeva di rispettare le norme anti-contagio.

Prosegue il momento critico sul fronte delle aggressioni al personale sanitario in Italia. Dopo gli episodi registrati negli ultimi giorni agli ospedali Perrino di Brindisi e Pellegrini di Napoli, una nuova segnalazione arriva dal San Luca di Lucca, dove un infermiere è stato oggetto di violenza sia verbale che fisica a opera di un uomo sulla sessantina positivo al coronavirus, solo perché gli chiedeva di rispettare le normative anti-contagio.

Portato in piena notte al Pronto soccorso per accertamenti urgenti, il paziente, come da protocollo, è stato subito indirizzato verso l’area Covid, ma si è categoricamente rifiutato di accedervi e persino di indossare la mascherina. Ne è nata un’accesa discussione col personale sanitario, presto degenerata, al punto che l’uomo ha afferrato per il collo un infermiere.

Pe revitare il peggio sono state allertate le forze dell’ordine, anche perché l’unica guardia giurata presente nella tenda di filtraggio davanti al reparto si era dovuta allontanare poco prima per un altro servizio urgente. Sul posto è così accorsa una volante della polizia. Gli agenti hanno placato gli animi e identificato l’aggressore, invitandolo a rispettare le normative, per poi denunciarlo con l’accusa di lesioni e violenza a incaricati di pubblico servizio.

Rabbia e sconcerto tra gli operatori, già alle prese con turni molto pesanti e semptre più spesso costretti a fare i conti con soggetti che non intendono rispettare neanche le più elementari regole anti-contagio. Il precedente più clamoroso risale a metà ottobre, allorché la polizia denunciò un 51enne lucchese che aveva seminato il caos al Pronto soccorso dello stesso San Luca, picchiando sei infermieri e causando loro lesioni con prognosi fino a 30 giorni.

Redazione Nurse Times

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