L’apertura riguarda anche coloro che hanno ricevuto due dosi e sono guariti dal coronavirus. Previsto un alleggerimento delle restrizioni anche in tema di scuola e colori delle regioni.
Durata illimitata del Green Pass per chi si è sottoposto alla dose booster di vaccino. Lo ha deciso la Cabina di regia che ha preceduto il Consiglio dei ministri sulle nuove misure anti-Covid. Come confermato dal premier Mario Draghi, la validità del certificato verde “diverrà indefinita per chi ha tre dosi, oppure due dosi e ha già avuto il Covid”. Fino a un’eventuale pronuncia delle autorità regolatorie del farmaco, il super Green Pass non avrà quindi un limite temporale.
In Cabina di regia dubbi sulla cosiddetta divaricazione, ossia la distinzione tra vaccinati e non, sarebbero stati sollevati dalla Lega, rappresentata al tavolo con il premier Draghi dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Alla fine, però, la decisione sarebbe stata assunta con il via libera di tutti i presenti. Ora la palla passa al Consiglio dei ministri, chiamato a varare le nuove misure.
“I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti – ha detto Draghi –. Vogliamo un’Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi. Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti. Oltre alla scuola, tra i provvedimenti c’è la decisione di eliminare le restrizioni, anche in zona rossa, per chi è vaccinato. I provvedimenti vanno nella direzione di una riapertura ancora maggiore del Paese”.
E sul tema della scuola: “Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza per permettere a un numero sempre maggiore di bambini e ragazzi di andare in classe. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. La scuola in presenza è da sempre la priorità di questo Governo”.
Il nuovo quadro prevedrebbe per i nidi e le materne, quindi per i bimbi da zero a sei anni, la permanenza in classe, dunque in presenza, fino al quinto caso di positività: a partire dal quinto caso scatta la dad. Per la scuola primaria, ossia per i bimbi da sei a dodici anni, scatta quella che in Cabina di regia è stata definita “divaricazione”, con la distinzione tra vaccinati e non. Dal quinto caso in su, in pratica, gli studenti vaccinati restano in classe, mentre vanno a casa quelli che non lo sono e che dovranno usufruire della cosidetta dad.
In scuola secondaria, ossia per i ragazzi da 12 anni in su, le maglie si stringono alla luce del maggior numeri di vaccinati. Basteranno infatti due casi in classe per far scattare la dad.
Le norme della zona rossa, poi, restano solo per i non vaccinati. Di fatto per i vaccinati non ci saranno più le distinzioni relativea ai colori delle regioni.
Redazione Nurse Times
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