Il consigliere Pd critica l’approvazione della mozione, sostenuta anche dal neo-assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, da lui ritenuto “inadeguato” a ricoprire tale ruolo.
“Il Governo nazionale non accoglierà mai la richiesta approvata dal Consiglio regionale, con parere favorevole per nulla tecnico del neo-assessore alla Sanità (Rocco Palese, ieri al primo giorno di lavoro, ndr), di disapplicare l’incompatibilità degli infermieri del servizio pubblico con lo svolgimento dell’attività anche nelle strutture private, pur limitatamente alla pandemia. E cioè perché la richiesta sarebbe in conflitto con decine di norme di finanza pubblica, di organizzazione sanitaria e di rapporto di lavoro nel comparto”. Così Fabiano Amati (foto), consigliere Pd della Regione Puglia, ha commentato l’approvazione della mozione riguardante la sospensione temporanea dell’obbligo di rapporto esclusivo per gli infermieri che lavorano nel pubblico.
“Non c’è nessun vero tecnico dell’assessorato alla Sanità pugliese – ha proseguito – che potrebbe mai avallare la richiesta di soppressione di un’incompatibilità posta tra i capisaldi normativi dell’intera materia dell’assistenza sanitaria italiana, nemmeno per un tempo limitato. Pur conoscendo e comprendendo le esigenze delle strutture sociosanitarie private, in grave carenza di personale, non mi pare giusto strumentalizzare il problema, addirittura con parere favorevole, così da generare soluzioni illusorie e schivando la problematica generale della carenza cronica di personale infermieristico”.
E ancora: “Su questa questione il collega Lopalco e i tecnici dell’assessorato avevano più volte segnalato il parere contrario per motivi tecnici, e non per cattiveria, appoggiati da noi tutti e dal presidente Emiliano. Nemmeno il primo giorno di lavoro in Consiglio del neo-assessore, ed ecco già la prova di ciò che sto dicendo da giorni”.
Il duro commento di Amati conferma i malumori seguiti alla nomina di Rocco Palese, subentrato al dimissionario Pierluigi Lopalco e spesso incalzato da una parte della maggioranza e dell’opposizione sui suoi importanti trascorsi nel Centrodestra targato Raffaele Fitto.
Nei giorni scorsi lo stesso Amati aveva criticato il governatore Michele Emiliano per la scelta del nuovo assessore regionale alla Sanità, definito “inadeguato” per tale ruolo: “Emiliano ritiene che in Puglia non ci sia nessuno migliore di Palese, e mi ha costretto a ricordare, carte e numeri alla mano, che mi sembra una scelta inadeguata, perché l’assessore alla Sanità non è un tecnico se sa fare le punture, ma se risulta preparato su profili ordinamentali e organizzativi relativi a ospedali nuovi, ospedali di comunità, presidi territoriali d’assistenza, screening mammari, colon e collo dell’utero, liste d’attesa, onco-genetica, genetica medica, spesa farmaceutica e grandi macchine. Tutti argomenti di grande importanza e impronta riformista, che sul piano tecnico hanno appunto bisogno di notevoli doti giuridiche e contabili, e non di un gioco di società politicista, senza alcuna considerazione per il fatto che l’amministrazione pubblica è il luogo dove è prioritario immedesimarsi nei dolori delle persone”.
Sempre Amati: “Penso che Palese non possa riuscire a immettersi con immediatezza in questioni su cui la maggior parte dei consiglieri regionali possiede maggiore conoscenza, anche tecnica. Sui nuovi ospedali ci sono questioni giuridico-contabili relative all’acquisizione di arredi e attrezzature per Taranto. Ci sono ritardi ingiustificati e lodi arbitrali non propriamente logici, ancora una volta legati a questioni di diritto e conti, per Monopoli-Fasano. Ci sono maggiori oneri per 150 milioni derivanti dalla progettazione, portando la previsione di spesa complessiva a 250 milioni per Andria, cioè sempre diritto e conti. Ci sono ritardi nella gara per la progettazione per Maglie-Melpignano. E ancora c’è stasi nel procedimento per Bari Nord. A ciò si aggiunga la necessità di mettere in attività decine di ospedali di comunità e PTA per colmare vecchi inadempimenti derivanti dal Piano sostenuto da Palese nel 2002”.
Redazione Nurse Times
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