Una prima risposta alla carenza cronica di personale infermieristico nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie trentine, divenuta emergenza con la pandemia, soprattutto nelle Rsa, arriverà dall’Albania. Domenica 13 febbraio arriveranno in Trentino i primi sette neolaureati albanesi che saranno impiegati nelle strutture della cooperativa Spes.
Altri ne potrebbero arrivare in futuro, anche a favore di altri partner, spiega il referente del progetto Paolo Fellin (a sinistra nella foto) di Coop Vales: “Abbiamo chiesto all’assessore provinciale alla Cooperazione internazionale Mattia Gottardi di ripristinare canali di collaborazione con Tirana per sviluppare ulteriormente il progetto e farlo diventare sistema”.
Il progetto prende le mosse da lontano, da quando, su sollecitazione di un gruppo di operatrici albanesi in servizio nelle cooperative sociali, sono stati attivati e autofinanziati i primi corsi di operatori socio assistenziali (oss) riservati alle giovani donne, altrimenti escluse da progetti lavorativi, nella zona nord-est dell’Albania. In particolare, si è rivelata efficace la relazione con l’università cattolica Nostra signora del buon consiglio di Tirana, istituto nato nel 2004 che ha attivato corsi di laurea di medicina e infermieristica in collaborazione con l’università Tor Vergata di Roma: titoli riconosciuti dallo Stato italiano e quindi spendibili anche nelle strutture sanitarie trentine.
“Ci tengo a sottolineare – ha precisato Fellin – che non facciamo intermediazione di manodopera né procacciamento di lavoro, ma creiamo un percorso virtuoso: loro vengono, verificano le opportunità, poi decidono. A tale scopo abbiamo costituito in territorio albanese una società no profit, la WeMi di Tirana, di cui è direttore l’avvocato Luigj Gjergji”.
Gli infermieri e le infermiere che arriveranno in Trentino avranno l’opportunità di lavorare, dopo un periodo di tirocinio, nelle sedi di Trento e Bolzano della cooperativa Vales; a Trento presso la Spes, la Curia e l’Opera Barelli; a Padova con la cooperativa Solidarietà.
“Auspico che nel prossimo futuro Tirana venga considerata un partner speciale – ha detto il rettore di Tirana padre Jerome Ndo Mih -. Il nostro primo rettore era un trentino, padre Ruatti originario della val di Sole”. Per l’assessore Gottardi si tratta di “una buona opportunità di cooperazione internazionale: l’Albania potrebbe essere uno dei primi territori per creare una collaborazione più stabile e un percorso più strutturato. Il progetto è valido, massima disponibilità”.
Redazione Nurse Times
Fonte: TrentoToday
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