Così il segretario nazionale Andrea Bottega in videocollegamento con i membri della Commissione Lavoro del Senato.
“Quello degli infermieri e delle ostetriche è un lavoro usurante. In un Paese normale stare qui a discuterne dovrebbe essere superfluo, e invece è da tre legislature che siamo auditi su questo tema”. Lo ha detto Andrea Bottega (foto), segretario nazionale del sindacato Nursind, in videocollegamento con i membri della Commissione Lavoro del Senato, nell’ambito del ciclo di audizioni sui ddl per l’inserimento di infermieri e oss tra le categorie usuranti.
“Di fronte all’organizzazione sempre più complessa del lavoro in ambito sanitario e alle responsabilità maggiori in capo al personale infermieristico, che continua a scontare da anni una carenza cronica di organico – spiega Bottega –, non è ipotizzabile che un infermiere, nonostante tutti i suoi sforzi, a 67 anni possa essere in grado di assicurare un’assistenza qualificata ai pazienti. Ecco perché non si possono più trascurare tutti i problemi legati all’assetto organizzativo, che insieme a quelli direttamente connessi allo svolgimento della professione comportano gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori”.
Nel dettaglio, Bottega si è soffermato sul lavoro a turni, “che comporta disturbi del sonno e metabolici e che quindi a lungo andare è usurante”, ma anche sulla patologia del rachide, che “come attestano diversi studi epidemiologici, ha un’incidenza 3-4 volte maggiore nella categoria infermieristica rispetto a tutte le altre del comparto sanità”. Senza tralasciare, infine, la sindrome da burnout: “Disturbi quali ansia e depressione non vanno sottovalutati, perché inevitabilmente finiscono per ripercuotersi sulla cura dei pazienti”.
Di fronte allo stato di usura fisica e psichica del personale, purtroppo, le soluzioni messe in campo non sono risolutive: “Ricollocare un dipendente con esonero in attività e modelli di turno compatibili con il suo stato di salute, per esempio, è un po’ come nascondere la polvere sotto il tappeto. Non si può dimenticare, infatti, che il 75% degli infermieri è donna. Tra maternità, esoneri dal lavoro notturno e permessi ex Legge 104/92, dunque, il problema per chi deve gestire i servizi è tutt’altro che risolto”.
La questione, ha concluso Bottega, “non è se la professione di infermieri e ostetriche abbia le necessarie caratteristiche per essere considerata tra i lavori usuranti, ma se il legislatore stavolta si prenderà cura di chi cura, se il Parlamento avrà la sensibilità necessaria per approvare questi disegni di legge”. E, soprattutto, “se il Governo sarà disposto a liberarsi della retorica degli eroi per passare dalle vuote parole alla concretezza dei fatti”.
Redazione Nurse Times
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