Gentile Direttore di NurseTimes,
la Federazione Migep è molto preoccupata su quanto ha tracciato la Regione Veneto. Sin da subito il Migep si è opposto ai principi che erano indicati nel documento, proponendo un osservatorio per analizzare con tutti gli attori istituzionali un’eventuale evoluzione della figura dell’Oss evitando lo sfruttamento a basso costo… non è semplice esprime dettagliatamente in poche righe una discussione di due ore.
Ed è per questo ci rivolgiamo alla FNOPI: è importante riprendere coscienza sulla scelta di non avallare le richieste della Regione Veneto.
Possiamo esprimere l’analisi del documento sottoscritto dall’Opi e dalla Regione Veneto, presentato agli atti del Tar del Veneto, documento che abbiamo divulgato per sensibilizzare la categoria a prendere coscienza su quanto sta avvenendo alle loro spalle. Non è neanche facile rispondere a molti colleghi oss sui social, dove si rileva, non un’analisi sul tema, ma uno scollamento tra gli stessi operatori che non affrontano nel modo serio il nocciolo della questione.
Gli Ordini OPI del Veneto e la Regione Veneto alla fine partoriscono l’Oss FC con competenze infermieristiche in attesa della sentenza definitiva, utilizzando l’Oss come manovalanza nelle RSA a basso costo con lo stesso stipendio, con l’avvallo della Fnopi nazionale.
Attraverso il nostro legale apprendiamo le memorie della regione Veneto, poiché la federazione Migep è stata coinvolta dalla Fnopi come parte attiva in questo ricorso.
Un disastro!
Gli infermieri alla fine hanno ottenuto l’esclusiva sulla docenza dell’Oss, in modo ancillare strumentalizzando la nostra professione. Si sono venduti per un quadro politico.
“Bonjour tristesse”, siamo arrivati al capolinea, gli infermieri hanno modificato i parametri della delibera di G.R. 16/2021 n 305, creando un modello peggiorativo sulle competenze dell’oss fc.
Ordini degli infermieri dapprima contrari, coinvolgendo la federazione Migep sul ricorso, ora su una promessa politica ritirano il ricorso.
Mentre l’operatore socio sanitario sta decidendo come farsi rappresentare nelle Rsu, gli infermieri decidono in nome della categoria oss, come hanno fatto con la legge 42/99 penalizzando tante figure che sono state emarginate e sfruttate. Ci rammarica notare che la Regione Veneto non ha depositato al Tar del Veneto le memorie degli incontri avuti con la Federazione Migep sullo stesso tema, chiedendo di far parte del tavolo. La regione ha condiviso le nostre proposte, poi si scopre che la categoria oss non ha valore e non viene ascoltata: anarchia totale! Divenendo solo un accordo tra coordinamento degli Opi ordini degli infermieri del Veneto e regione, con l’avvallo della Fnopi.
La Fnopi e gli Opi, hanno raggiunto la finalità che hanno sempre chiesto, precisando che essendo cambiati i parametri, la proposta della regione Veneto diventa soddisfacente, pertanto il 19 maggio ritireranno il ricorso contro la Regione Veneto.
È vergognoso che una professione infermieristica decida “mors tua vita mea”, ciò che per tè è la rovina per me e l’apoteosi della professione.
Che democrazia, che capacità da parte degli Opi del Veneto, senza che ci sia stato un confronto con i rappresentanti della categoria oss seppur richiesta da parte nostra. Già nel 2005 l’ordine degli infermieri (IPASVI) aveva apostrofato la figura dell’oss “accozzaglia di figure, figure che sanitarie non sono mai state e nuove figure che si sono da poco inserite” oggi 2022 con la (FNOPI) “mors tua vita mea” cambia la definizione ma non la sostanza. Un affronto a dir poco offensivo è stato perpetrato, nei confronti di tutte le categorie della sanità, ledendo la dignità e professionalità dell’oss nel momento più delicato.
Quest’accordo è stato siglato a ribasso con sfruttamento della professione oss. Viene istituita una figura super, super come il vecchio infermiere generico.
La responsabilità delle azioni ricade completamente sullo stesso operatore socio sanitario con disagio e pericolo legale, con retribuzioni al ribasso.
Hanno costruito i loro satelliti oss, e come se non bastasse, saranno aumentate le competenze con promesse da marinai, solo per compiacere i capricci di qualche politico, di qualche infermiere, e ingrassare le casse degli enti formativi e tanta disoccupazione, senza contare che questi operatori stanno già scoppiando in molte strutture socio sanitarie, rsa. Con queste nuove competenze sarà ancora peggio, e porterà anche conflitti tra gli stessi operatori oss-osss. Le modalità con cui nasce è ibrida e risente del precedente sistema di regolamentazione dell’esercizio professionale.
L’oss con formazione complementare non è assolutamente sufficiente e idoneo a motivare adeguatamente lo svolgimento delle stesso con la soppressione di alcune competenze infermieristiche che loro stessi andranno a sopperire, incidendo in materia parallela, ma su piani completamente diversi di assistenza di cui non si tiene conto delle complessità assistenziale, riducendole a semplici prestazioni con effetto di ridurre il livello qualitativo, inducendo confusione e disconoscenza dei ruoli. Il gioco al ribasso e solo per compensare la carenza infermieristica e a livello economico. (gli infermieri costano – l’oss no)
Si tiene a precisare che l’oss specializzato con formazione complementare, nonostante L’Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003 lo preveda, non è mai stato riconosciuto contrattualmente; non è regolamentata da alcuna normativa vigente, scontrandosi con il problema della classificazione e collocazione. Il vero problema dell’inserimento dell’operatore socio sanitario con formazione complementare o specializzato ed anche per quello di base (OSS) è la riorganizzazione del lavoro in équipe all’interno dei servizi (revisione delle piante organiche).
A nostro giudizio prima bisogna fare chiarezza sul ruolo effettivo dell’OSS: non è pensabile continuare ad assecondare le spinte di alcune Regioni, ed enti formativi verso l’OSSS (OSS specializzato), per questioni speculative, anche perché i CCNL pubblici e privati non riconoscono profilo e funzioni. E quindi, del necessario inquadramento giuridico ed economico. Manca il calcolo del fabbisogno del personale.
Non si può fraintendere né darla a bere a migliaia di operatori che da questo corso di formazione ne vorrebbero trarre, a spese proprie, benefici d’impiego, mentre è solo uno specchietto per le allodole, più competenze, più “mansioni”, stesso stipendio, stesso inquadramento contrattuale.
È cancellata l’abilità dell’operatore socio sanitario, definendo la professione oss subordinata all’infermiere in totale contraddizione con quanto sancito dalla Conferenza Stato Regioni del 2003, come affermato oltre ad essere vergognosa, è anche pericoloso nella competenza: somministrazione di farmaci, sottocute, intramuscolare, terapia orale, tutto senza nozioni di farmacologia, senza contare altre competenze elencate, senza riconoscimento di formazione ecm, senza tutela e riconoscimento giuridico.
Come sarà retribuito l’oss fc? Dove troveranno i soldi? Pertanto lo sfruttamento diventa reale. Questo scempio si allagherà su tutte le altre regioni?
Peccato che ci troviamo con una categoria divisa in tante frange. Il pericolo è l’utenza oltre all’operatore.
Ci auguriamo che gli oss insorgano con noi per contrastare questo scempio e per la mancanza di rispetto per questa professione che sarà pagata come manovalanza. Altro che eroi!
La Federazione Migep oss presenterà il 19 maggio al Tar del Veneto le memorie in opposizione alle memorie della regione Veneto.
Ci chiediamo: cosa ne pensa l’oss di tutto questo? La cosa peggiore è che l’oss, in molti casi, è la causa dei loro stessi problemi.
Qui viene a mancare la collaborazione, la responsabilità e il riconoscimento giuridico, viene anche a mancare la collaborazione tra oss – osss e infermieri i quali stanno costruendo una contrapposizione e non un campo di azione verso il paziente. Bisogna rimodellare la figura dell’oss attraverso una formazione europea, una giusta retribuzione economica, competenze chiare che non invadano il campo infermieristico con rischi di denunce penali, aprire un osservatorio nazionale e regionale.
Una figura che non deve sopperire la carenza infermieristica, ma deve avere un suo ruolo e un suo profilo. E’ importante per il cammino verso un riconoscimento negato e ostacolato per troppo tempo, ma che oggi assume nuova luce e obiettivi importanti (area socio sanitaria e ruolo socio sanitario) che devono essere riconosciuti a tutta la professione indipendentemente da dove lavora.
Unitevi alla federazione Migep OSS e al sindacato di categoria SHC Oss per dare voce alla categoria.
NO alla sfruttamento — No all’assistenza alle persone a ribasso!!
Federazione Migep, Angelo Minghetti
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