La Regione ha intenzione di stoppare il reclutamento di ausiliari per rientrare dal deficit.
È arrivata la prima stretta sui conti della sanità pugliese. Si parte, per ora, dalla periferia. Ossia dalle Sanità Service, società di diritto privato controllate dalle Asl e funzionale all’erogazione di servizi ausiliari. La Regione ha chiesto ai direttori generali Asl di ordinare alle Sanità Service il blocco delle assunzioni e di avviare un controllo sullo stato di tali società controllate: si sollecitano informazioni sul numero dei dipendenti, il loro costo e la categoria di appartenenza (B, C o D).
Inoltre si chiedono informazioni, relative all’ultimo triennio, sui “contratti dei servizi affidati” all’esterno, per verificare se le Sanità Service ricorrano (sotto forma di servizio acquisito) all’utilizzo di ulteriore personale oltre a quello che figura a libro paga. Stop temporaneo pure alla nomina dell’amministratore unico nelle sette Sanità Service (una per ogni Asl, più quella del Policlinico di Bari).
Il blocco delle assunzioni resterà fino a quando non saranno emanate dalla Giunta le nuove linee guida sul funzionamento delle Sanità Service: occorrerà qualche settimana o qualche mese. Ma l’effetto, in termini di deterrenza, è chiarissimo. Bisogna risparmiare e tenere sotto controllo i conti. Lo dice in termini chiari lo stesso assessore alla Sanità, Rocco Palese: «Nel 2021, anche per la pandemia, abbiamo accumulato un deficit di 500 milioni. Grazie all’intervento statale dovremo coprire solo 255 milioni. Tuttavia è evidente che si deve procedere in maniera oculata sulle spese». In altri termini, con il Covid si è chiuso un occhio, ma ora bisogna riprendere la stretta sui conti.
Palese fu autore nel 2002 – da assessore al Bilancio nella Giunta Fitto – del blocco delle assunzioni nelle Asl, provvedimento famoso tra gli addetti ai lavori. Forse Palese è tornato a impugnare le forbici? «Niente forbici, ma paletti e controlli, questo sì. L’obiettivo della Giunta è chiaro: c’è un deficit elevato da correggere, soprattutto per gli anni successivi, ma non abbiamo alcuna intenzione di intervenire sull’assistenza, sugli ospedali e neppure coltiviamo il proposito di aumentare le tasse». La conseguenza è chiara: occorre uno controllo meticoloso dei conti per evitare dispersioni di risorse. Palese non lo dice, ma è da supporre che la prossima stretta riguarderà la spesa diretta delle Asl.
L’occasione dell’intervento sulle Sanità Service è stata fornita dalla necessità di cambiare le linee guida, a causa di modifiche normative intervenute nella materia “degli affidamenti in house” (tali sono le attività che le Asl assegnano alle Sanità Service). Come detto, occorrerà un po’ di tempo per elaborarle. Nel frattempo la Giunta, nell’ultima riunione, ha anticipato alcune misure. Anche qui si viaggia in direzione del controllo. I dg delle Asl dovranno, d’ora in avanti, trasmettere (entro il 10 aprile, 10 luglio e 10 gennaio dell’anno successivo) un rendiconto sulle Sanità Service. Dovrà riguardare i contratti di acquisizione di servizi esterni, il personale a libro paga, i beni della società, gli acquisti e i noleggi.
I conti della sanità, dunque, preoccupano la Giunta. Il governatore Michele Emiliano sta tentando di ottenere un intervento dello Stato, superiore all’annuncio, per coprire le spese per il Covid. Inoltre conta di ottenere un riparto del Fondo sanitario nazionale più favorevole alla Puglia. Nel frattempo deve affrontare tre grandi questioni: la spesa farmaceutica ospedaliera in salita (200 milioni oltre il limite previsto); lo sforamento delle uscite per i dispositivi medici per un valore di 100 milioni; il cronico ricorso alla mobilità passiva (cure fuori Puglia) pari a 200 milioni. Sono valori sull’esercizio 2021, a cui si aggiunge la perdita di 100 milioni dal Fondo sanitario nazionale per la diminuzione della popolazione. La strada è in salita, la Giunta si prepara.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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