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Super oss in Veneto, le precisazioni delle consigliere Bigon e Zottis (Pd): “Prima di dare attuazione alla delibera è indispensabile scioglere una serie di nodi”

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Super oss in Veneto, le precisazioni di Bigon e Zottis: "Prima di dare attuazione alla delibera è indispensabile scioglere una serie di nodi"
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Ci scrive Francesca Zottis, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, per precisare che quella da noi riportata ieri nell’articolo intitolato Super oss in Veneto, “Necessario per colmare la carenza di infermieri”, è una sua dichiarazione di sintesi, riguardante i contenuti emersi nel corso delle audizioni tenute in Commissione Sociosanitaria, che però non esprime la posizione del Pd Veneto. A integrazione di quelle parole ci ha dunque inviato il comunicato stampa che pubblichiamo di seguito.

“Attorno alla figura degli OSSS (operatori socio-sanitari specializzati) ruota una serie di nodi irrisolti che rendono indispensabile un accurato approfondimento prima di dare attuazione alla delibera di Giunta”. La considerazione è delle consigliere del PD Veneto e componenti della Commissione Sociosanitaria, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.

“Innanzitutto gli OSSS – continuano – sono una categoria non ancora contemplata dal contratto collettivo, ed è quindi doveroso che vi sia una riforma delle professioni a monte. Altrimenti si rischia un blocco attuativo del provvedimento, con una sua applicazione relegata al solo ambito privato delle RSA, con tutte le conseguenze in termini di iniquità e discriminazioni rispetto al pubblico”.

E ancora: “C’è poi il problema legato al fatto che la legge di riferimento, del 2003, prevede per gli OSSS competenze inferiori rispetto a quelle previste dalla delibera regionale. Non da ultima rimane aperta la questione determinata dalla carenza di infermieri nelle RSA: com’è possibile che i pochi infermieri in forze riescano a controllare l’attività degli OSSS? Il nodo di fondo è che questo provvedimento viene calato senza considerare il panorama complessivo, sia dal punto di vista normativo che relativamente al quadro generale delle scarse risorse umane a disposizione. Carenze, vale la pena ribadirlo, che sono denunciate da anni e destinate a non diminuire, se non si rendono attrattive le figure dei sanitari, per condizioni lavorative, per retribuzione e per prospettive di avanzamento”.

Redazione Nurse Times

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