Come un vero supereroe, ha la capacità di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto. E ora ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, per volere del presidente Sergio Mattarella. “La dedico ai miei figli”, ci ha detto.
“È stata una grandissima emozione. Anche perché non me l’aspettavo”. Si coglie ancora nella sua voce, quell’emozione, mentre ci chiacchieriamo al telefono. È l’emozione di Luca Benedetto, infermiere 51enne che lavora nella sala di Emodinamica della Cardiologia ospedaliera al Policlinico di Bari. L’emozione di chi ha recentemente ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, per volere del presidente Sergio Mattarella.
“La cerimonia di consegna, avvenuta nel palazzo della Prefettura di Bari, è stata davvero emozionante – ribadisce –. Si tratta di un grande onore per me e per la mia famiglia”. Un onore che Luca si è conquistato sul campo. O meglio, sugli spalti che circondano il campo. Sì, perché nel settembre del 2017 lui era in Curva Sud allo stadio San Nicola, e lì salvò la vita con un massaggio cardiaco a Nino, 70enne colto da malore mentre assisteva alla partita di calcio Bari-Latina.
Ma non era la prima nè l’ultima volta che un intervento fuori servizio di Luca si rivelava provvidenziale. In precedenza, nel gennaio del 2011, era stato Vito, signore allora 40enne, a beneficiare delle sue capacità e freddezza nel praticare le manovre di rianimazione, dopo un arresto cardiaco accusato al centro commerciale Ikea di Bari. E in seguito, nel 2019, è toccato a un ragazzo che partecipava a una gara podistica a Palo del Colle. Un ragazzo fortunato, perché a quella gara partecipava da appassionato anche l’onnipresente (e menomale!) infermiere barese.
Tre persone strappate alla morte in circostanze diverse, ma sempre grazie alla tecnica di salvataggio Blsd, di cui Luca è anche istruttore: “Merito di Carlo D’Agostino, direttore della Cardiologia al Policlinico di Bari, che da tempo promuove corsi gratuiti per l’isegnamento di questa tecnica salvavita, insieme al Gruppo intervento emergenze cardiologiche (Giec). Di recente ne abbiamo terminato uno a Conversano, nell’ambito del progetto ‘Conversano città cardio-protetta’, formando 100 cittadini all’uso dei 25 defibrillatori acquistati dal Comune e collocati in varie zone del paese”.
Con due delle persone salvate l’infermiere barese è rimasto in contatto: “Con Vito, l’uomo che ho soccorso al centro commerciale, mi sento di tanto in tanto al telefono. E con Nino, il signore dello stadio, mi vedo spesso per un caffè. È stato lui stesso a contattarmi pochi giorni dopo il malore: voleva conoscere colui che gli aveva salvato la vita. E ora siamo grandi amici, tanto è vero che è venuto pure in Prefettura per assistere alla cerimonia di consegna dell’onorificenza”.
Una cerimonia alla quale non potevano mancare, ovviamente, gli affetti più cari di Luca: sua moglie Paola, e i loro figli Mattia, Fabio e Ruben. Il primo ha 19 anni, gli altri due, gemelli, ne hanno 17. Proprio a loro va la dedica per questo meritatissimo riconoscimento: “Non è facile essere un buon esempio per i propri figli. Io spero di esserlo per i miei. E spero che siano orgogliosi di loro padre”. Tranquillo, Luca, lo sono senz’altro. Così come, nel nostro piccolo, lo siamo noi di Nurse Times, che all’eroico collega rivolgiamo le più sentite congratulazioni.
Redazione Nurse Times
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