Nel suo intervento a Tagadà il microbiologo e senatore Pd ha spiegato le problematiche legate ai reparti di emergenza, attaccando le scelte economiche del Governo.
“I pronto soccorso? Il Governo ha ritenuto più urgente dilazionare la restituzione delle imposte delle società di calcio. Avrebbe potuto avere tutte le risorse per aumentare l’operatività dei pronto soccorso, ma a quanto pare tra le sue priorità viene prima il calcio”. È deciso l’affondo di Andrea Crisanti, microbiologo e senatore Pd, durante la trasmissione Tagadà, su La7.
“Il problema dei pronto soccorso – ha aggiunto – è che ne 72% dei casi gli accessi sono codici verdi e bianchi che non ci dovrebbero arrivare: manca il filtro sul territorio. In Italia, se una persona sta male e non ha i mezzi per accedere alla sanità privata, va al pronto soccorso. E la stessa cosa avviene per gli anziani o per chi ha un figlio piccolo che nel fine settimana si sente male”.
Una “mancanza di filtro” che, secondo l’esperto, crea sovraffollamento sia nei pronto soccorso sia “nelle liste di attesa”. Ha concluso Crisanti: “Chi ha i quattrini si fa curare e va negli ospedali privati. Chi non ha i mezzi aspetta, anche perché mancano medici nelle aree di emergenza. Chi, dopo 18 anni di studio, va a guadagnare 2.500 euro per fare 70-80 ore a settimana? È chiaro che scelgono altre professioni”.
Redazione Nurse Times
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