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“Grave” emergenza a Bari: allertata ambulanza del 118 per soccorrere… una spiaggina

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Emerge la necessità di introdurre un ticket per le chiamate inappropriate al 118

Nell’era attuale, sembra che il buon senso sia sempre più in declino nelle persone. Le segnalazioni di chiamate inutili al servizio di emergenza 118 continuano ad aumentare, lasciando trasparire una preoccupante mancanza di consapevolezza. I responsabili del servizio si trovano costantemente a invitare gli utenti a contattare il numero di emergenza solo in caso di situazioni serie, quando è impossibile raggiungere immediatamente il pronto soccorso tramite parenti o amici. Tuttavia, la necessità di un intervento drastico sembra ormai evidente: l’introduzione di un ticket per le chiamate che non rientrano nelle vere emergenze.

Recentemente, una segnalazione particolarmente assurda ha reso ancora più evidente questa necessità. Una chiamata proveniente dal San Paolo ha allarmato gli operatori della centrale operativa: un uomo lamentava difficoltà respiratorie. Tempestivamente, i soccorritori sono giunti sul posto indicato, solo per trovarsi di fronte a una scena sorprendente.

Due uomini, uno dei quali era un pregiudicato agli arresti domiciliari, si trovavano tranquillamente a fumare. Stupiti e allarmati, i soccorritori hanno chiesto dove si trovasse il paziente, solo per sentire il pregiudicato chiedere, senza alcun senso di urgenza, se avessero un cacciavite. Sì, avete letto bene: un cacciavite.

“Mia moglie ha comprato una spiaggina stamattina e si è rotta, non è che per caso avete un cacciavite?”. I soccorritori, interdetti da una richiesta così assurda, hanno dovuto ricordare a quegli individui che il servizio a cui si stavano rivolgendo era un servizio di emergenza e che una richiesta del genere avrebbe potuto privare qualcun altro dell’ambulanza, mettendo in pericolo una vera emergenza. Con noncuranza, i due uomini si sono allontanati, mentre l’amico del pregiudicato, con aria abbattuta, ha riportato indietro la spiaggina rotta.

Purtroppo, la stessa ambulanza è stata nuovamente coinvolta in un’altra situazione che mette in luce l’importanza di un intervento immediato. Questa volta, l’ambulanza è stata chiamata per un operaio che si era fatto male al polso a soli pochi metri dal pronto soccorso del San Paolo.

Nonostante la presenza di molte persone e la vicinanza dell’ospedale, l’operaio ha richiesto l’assistenza dell’ambulanza.

“Visto che siete arrivati, mi accompagnate al pronto soccorso?”, ha chiesto l’operaio ai soccorritori. Questo episodio, come il precedente, fa riflettere sulla necessità di far pagare il servizio in caso di chiamate inutili che sottraggono risorse preziose al territorio, mettendo a rischio coloro che si trovano in vere e proprie emergenze.

L’idea di introdurre un ticket per le chiamate non urgenti potrebbe rappresentare una soluzione concreta per affrontare questo problema.

Se le persone fossero consapevoli che l’utilizzo inappropriato delle risorse di emergenza comporta un costo, potrebbero essere maggiormente disincentivate a compiere chiamate frivole.

Questa misura aiuterebbe a garantire che le ambulanze siano disponibili per coloro che necessitano di un intervento immediato e salvavita.

Tuttavia, è fondamentale che venga svolta un’attenta opera di sensibilizzazione nei confronti del pubblico. Dovrebbe essere reso chiaro che il servizio di emergenza 118 è un bene prezioso da preservare e che chiamate irresponsabili possono avere conseguenze fatali per chi è veramente in pericolo. È necessario promuovere una cultura di utilizzo consapevole delle risorse sanitarie e incoraggiare le persone a valutare attentamente se la situazione richiede davvero l’intervento immediato di un’ambulanza.

In definitiva, è tempo di agire per preservare l’efficacia del servizio di emergenza e garantire che le risorse siano destinate a coloro che ne hanno un reale bisogno. L’introduzione di un ticket per le chiamate non urgenti potrebbe essere un passo nella direzione giusta, ma deve essere accompagnata da un’opera educativa che promuova l’uso responsabile delle risorse di emergenza. Solo così potremo sperare di ripristinare un senso di buon senso e responsabilità nelle persone e garantire un servizio di emergenza efficace per tutti.

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