Il dibattito sull’approvazione dell’emendamento nel decreto PA bis solleva interrogativi sulla parità di opportunità nella Formazione Lavoro tra gli enti locali e il settore sanitario.
Molti studenti universitari e neolaureati hanno motivo di gioire dopo l’approvazione di un emendamento nel decreto PA bis, che consentirà la stipula di contratti di formazione lavoro con la possibilità di stabilizzazione. Tuttavia, l’entusiasmo è offuscato dalla mancata inclusione di una proposta simile per il settore sanitario.
L’emendamento, accolto con favore, offre una preziosa opportunità per gli studenti universitari prima della laurea e i neolaureati di entrare nel mondo del lavoro grazie a contratti di formazione. La previsione di stabilizzazione in presenza di un giudizio positivo sull’attività svolta rappresenta una prospettiva di sicurezza occupazionale per molti giovani.
Tuttavia, il dibattito politico si accende quando si scopre che una proposta più articolata e complessiva, presentata dal Partito Democratico (PD) durante la stessa conversione del decreto PA bis, è stata giudicata integralmente inammissibile. L’emendamento del PD avrebbe riguardato il settore sanitario, con un particolare focus sulla professione infermieristica.
La proposta del PD prevedeva la stipula di contratti di formazione lavoro per gli studenti al terzo anno del corso di laurea in infermieristica, considerando l’elevato periodo di tirocinio pratico previsto dal percorso di studio. Allo stesso modo, avrebbe offerto la possibilità di assunzioni con contratti di formazione lavoro per i neolaureati, con la prospettiva di stabilizzazione dopo un triennio, in caso di un giudizio positivo sull’attività svolta.
Questa ineguaglianza tra l’approvazione dell’emendamento per gli enti locali e il rifiuto dell’emendamento per il settore sanitario solleva interrogativi sulla parità di opportunità tra diverse realtà del pubblico impiego.
Gli enti locali hanno l’opportunità di beneficiare di questa iniziativa che favorisce l’ingresso di giovani talenti nel mercato del lavoro, mentre il settore sanitario è ancora privo di una simile soluzione strategica e programmatica.
“La nostra proposta emendativa avrebbe potuto offrire una risposta articolata e sistematica alla grave carenza di infermieri nel settore sanitario”, ha commentato Malavasi del PD.
“Avremmo potuto incentivare le giovani generazioni a scegliere questa professione cruciale per la salute e agevolare il ritorno di migliaia di infermieri che si sono stabiliti all’estero” conclude la parlamentare del PD.
La mancata approvazione dell’emendamento del PD ha sollevato dubbi sulla considerazione degli emendamenti solo in base alla provenienza politica. Alcuni hanno sottolineato come questo episodio possa far emergere una visione di priorità disuguale tra i settori pubblici, con la sanità che sembra essere trattata come una “cenerentola” rispetto ad altre realtà.
È importante ricordare che la Formazione Lavoro gioca un ruolo fondamentale nell’orientare le scelte dei giovani nella costruzione della loro carriera e nella risoluzione delle carenze di personale in settori chiave come la sanità. La mancata inclusione di un’emendamento più ampio per il settore sanitario può avere ripercussioni sia sul sistema sanitario stesso che sulle prospettive di occupazione per giovani professionisti del settore.
In questo contesto, è essenziale un dialogo aperto e costruttivo tra le forze politiche per garantire una valutazione equa delle proposte emendative e una distribuzione omogenea delle opportunità nel panorama del pubblico impiego.
Ilenia Malavasi – Deputata del Pd e componente della Commissione Affari Sociali
Il testo dell’emendamento
Art. 6
Malavasi, Furfaro, Girelli, Ciani, Stumpo
Dopo l’articolo 6 aggiungere il seguente
Art. 6 bis
(Misure in favore per personale infermieristico del servizio sanitario nazionale)
1. Al fine di affrontare l’emergenza infermieristica, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2028, e comunque prorogabile fino al superamento della carenza di personale infermieristico all’interno del servizio sanitario nazionale, gli studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea in Infermieristica sono esonerati dal pagamento delle tasse universitarie. L’esonero è mantenuto nei successivi anni di studio a condizione che siano stati raggiunti almeno la metà dei crediti formativi previsti per ciascun anno di formazione. Le Regioni possono istituire specifiche borse di studio per gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica confermabili annualmente in base al superamento positivo del 70% degli esami previsti per l’anno d’iscrizione e delle attività di tirocinio previste.
2. Entro sei mesi dall’entrata in vigore dalla presente legge il Ministro dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro della Salute, sentite le Regioni e le organizzazioni rappresentative, con proprio decreto rimodulando l’ordinamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica sia nella componente teorica che nel tirocinio allineandoli al quadro epidemiologico e agli attuali bisogni di salute e della Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed ostetriche, al fine di sviluppare l’esercizio della componente autonoma ed avanzata, con capacità prescrittiva, prevedendo un ulteriore livello di abilitazione professionale con specifiche modifiche al D.M. 739 del 15 settembre 1994.
3. In attuazione del comma 2, all’interno del CCNL del personale del comparto sanità è istituito una specifica sezione relativa alla formazione lavoro per gli studenti iscritti al terzo anno del corso di laurea in infermieristica per ciò che riguarda la parte economica e normativa.
4. Le Aziende sanitarie al fine di velocizzare le procedure assunzionali attivano nel limite del 50% dei posti disponibili della propria dotazione organica contratti di formazione lavoro, come previsto dal CCNL del comparto sanità, per i neolaureati in infermieristica con la previsione al termine del primo triennio, se in presenza di un giudizio positivo il passaggio a tempo indeterminato.
5. Le Regioni integrano gli obiettivi da raggiungere da parte dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie prevedendo:
a) la piena generalizzazione del sistema degli incarichi professionali e organizzativi per il personale del SSN e in particolare degli incarichi di alta professionalità, con il conseguente pieno riconoscimento economico e normativo, da implementare nell’organizzazione del lavoro, di competenze più complesse, specialistiche ed avanzate, con livelli di abilitazione diversi da quelli del profilo di base;
b) la revisione dell’organizzazione del lavoro sanitario e sociosanitario anche attraverso la digitalizzazione liberando il personale da attività che possano essere svolte altri professionisti e operatori affinché la risorsa professionale infermieristica sia utilizzata al massimo del proprio potenziale professionale.
6. La programmazione del fabbisogno annuale di laureati in scienze infermieristiche per il triennio 2024-2026 è determinata in almeno 30.000 unità per ciascun anno da ripartire territorialmente con decreto del Ministro della salute di concerto con la conferenza stato regioni e province autonome di Trento e Bolzano.
7. Allo scopo di facilitare il raggiungimento di tale fabbisogno, le Università e le Aziende Sanitarie devono valorizzare negli organi del corso per gli incarichi di Presidenza, Vice Presidenza e Direzione del Corso, il personale infermieristico in possesso del titolo di Dottore di ricerca o di abilitazione scientifica nazionale dello specifico settore scientifico disciplinare, anche con specifiche procedure assunzionali delle Università determinate con Decreto del Ministero dell’Università e della ricerca.
Redazione NurseTimes
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