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Bimbo di 9 anni muore per la puntura di un calabrone: dona gli organi e salva 5 vite

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Bimbo di 9 anni muore per la puntura di un calabrone: dona gli organi e salva 5 vite
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Cinque vite salvate grazie alla generosità di un giovane donatore

Torino, 25 agosto 2023 – In un atto di generosità che ha toccato il cuore di molti, cinque vite sono state salvate attraverso altrettanti trapianti. Di cui tre presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Questi preziosi organi sono stati donati dal decesso di un giovane bimbo tedesco di soli 9 anni, che ha lasciato un segno indelebile di speranza nonostante la tragica circostanza.

Il bambino è morto per uno choc anafilattico causato dalla puntura di un calabrone, in provincia di Alessandria.

Era in vacanza con la famiglia, partita da Norimberga, in un agriturismo sulle colline di Costa Vescovato. Secondo quanto ricostruito, nella prima serata del 21 agosto il piccolo stava giocando in un’area picnic vicino a una stalla, quando l’insetto lo ha punto al collo, provocando l’immediato arresto cardiaco.

I genitori, guidati al telefono dagli operatori della centrale 118, hanno subito iniziato il massaggio cardiaco, poi proseguito dai sanitari arrivati sul posto. Dopo circa un’ora di manovre, il cuore ha ripreso a battere e, intubato, il piccolo è stato trasportato all’ospedale infantile di Alessandria. La situazione, però, è precipitata. Dichiarata la morte cerebrale, dopo l’osservazione di 48 ore, sono stati espiantati gli organi per la donazione.

I 5 trapianti eseguiti presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino

Tra i trapianti effettuati, il più complesso è stato il centoseiesimo trapianto di fegato dell’anno, eseguito con successo dal Centro di Torino. L’organo donato, non idoneo per candidati pediatrici a causa di un prolungato danno ischemico, è stato allocato a un paziente piemontese adulto di statura ridotta, affetto da cirrosi epatica avanzata. Questa sfida medica è stata superata grazie all’abilità del Prof. Renato Romagnoli e del suo team, composto anche da infermieri e operatori sanitari, che hanno utilizzato un’innovativa tecnica di “salto vascolare” sulla vena mesenterica superiore, oltre a una complicata ricostruzione dell’arteria epatica.

Nonostante un intervento di 12 ore, il paziente trapiantato è attualmente in Terapia Intensiva, e il suo decorso è finora privo di complicanze.

I reni donati sono stati trapiantati con successo su due pazienti alle Molinette, dimostrando la validità della tecnica di ricondizionamento attraverso macchine da perfusione fredda.

Questa metodologia innovativa, di cui il Centro trapianti renali delle Molinette è leader in Italia, ha permesso di affrontare la condizione di sofferenza acuta ma reversibile dei reni donati, garantendo loro una seconda possibilità.

Gli interventi sono stati eseguiti con successo dall’équipe composta dalla Chirurgia vascolare ospedaliera del dott. Aldo Verri, dalla Clinica Urologica universitaria del Prof. Paolo Gontero e dall’Anestesia Rianimazione 2 del dott. Roberto Balagna.

Il prezioso lavoro di gestione clinica dei pazienti riceventi è stato affidato all’équipe della Nefrologia Dialisi Trapianto del prof. Luigi Biancone. Questa squadra ha sviluppato e pubblicato protocolli antirigetto innovativi a bassa tossicità renale, migliorando notevolmente l’utilizzo di reni provenienti da donatori con caratteristiche simili.

Oltre ai trapianti di fegato e reni, due vite ancora sono state salvate grazie all’estremo gesto di generosità di questo giovane donatore. Il suo cuore è stato trapiantato su un bimbo presso l’ospedale di Bologna, mentre entrambi i polmoni sono stati destinati a un bimbo presso l’ospedale di Padova.

L’Immunogenetica delle Molinette si è occupata della complessa gestione organizzativa dei trapianti e della loro valutazione immunologica, svolgendo un ruolo fondamentale nel successo di questa serie di procedure. Il Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte, che opera presso lo stesso istituto, ha contribuito all’efficienza e alla coordinazione di queste operazioni complesse.

Redazione NurseTimes

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