Il professor Claudio Pagano, noto endocrinologo dell’Azienda ospedaliera e professore associato di Medicina interna all’Università di Padova, ha fatto una scelta audace e ha intrapreso un’avventura unica nella sua carriera medica.
A 55 anni, ha deciso di lasciare l’Italia per una nuova esperienza professionale in Arabia Saudita, sfatando l’idea comune che i medici lascino il proprio paese solo per ragioni economiche.
La decisione di Pagano di intraprendere questa avventura è stata ponderata e ha radici profonde. “Sono partito per trovare nuovi stimoli”, ha dichiarato. “I medici non lasciano l’Italia solo per i soldi, come si pensa.”
La sua avventura è iniziata il 20 gennaio 2021.
Ha chiesto cinque anni di aspettativa e si è trasferito ad Al Jubayl, una città nella regione del Golfo Persico. Pagano aveva inviato il suo curriculum a un portale online di reclutamento medico per i Paesi del Golfo, e quando è stato contattato da una società di Praga, ha inizialmente pensato che fosse una truffa. Tuttavia, è stato invitato a sostenere un colloquio con una commissione dell’ospedale privato di Mouwasat, una catena di ospedali arabi basata sul sistema delle assicurazioni.
Dopo aver superato il colloquio, Pagano si è trovato a lavorare nella più grande città industriale del Medio Oriente. In Arabia Saudita, i contratti di solito hanno una durata di tre anni, ma non esistono posizioni a tempo indeterminato. Il professor Pagano ha dato le dimissioni dopo un anno, ma la sua esperienza è stata ricca di sfide e opportunità uniche.
L’Arabia Saudita è una nazione con una cultura complessa, una monarchia assoluta e una forte influenza della Sharia e del Corano.
Nonostante queste sfide culturali, Pagano ha sottolineato la qualità della vita in Arabia Saudita, evidenziando l’assenza di delinquenza (non esistono i poveri) e il supporto per coloro che sono meno abbienti. Ha condiviso un aneddoto che evidenzia questa realtà, raccontando di aver dimenticato il telefono due volte in un taxi, e in entrambi i casi gli è stato prontamente restituito.
Tuttavia, la libertà di espressione è limitata, e i discorsi politici sono rischiosi. Non è consentito nominare la famiglia reale, né in positivo né in negativo. Tuttavia, l’Arabia Saudita sta mostrando segni di apertura all’Occidente, con una modernizzazione culturale ed economica in corso.
L’ospedale in cui Pagano ha lavorato era di alta qualità, basato sul sistema delle assicurazioni e privato. Con 300 posti letto e una vasta gamma di specializzazioni, offriva servizi senza liste d’attesa. Sebbene non raggiungesse i livelli di diagnostica e clinica di un grande hub italiano, Pagano ha apprezzato la sua responsabilità clinica senza dover gestire aspetti organizzativi.
Tuttavia, l’aspetto etico ha presentato alcune sfide, poiché l’ospedale aveva anche un obiettivo di profitto, il che ha influenzato le decisioni cliniche.
Sul fronte economico, Pagano ha guadagnato più del doppio di quanto avrebbe percepito in Italia, con tasse notevolmente più basse.
Tuttavia, ha sottolineato che non c’erano contributi previdenziali, tredicesime o quattordicesime, e ci sono state spese aggiuntive legate al visto e alla licenza medica.
L’esperienza di Claudio Pagano in Arabia Saudita rappresenta una storia di coraggio e apertura mentale, dimostrando che la ricerca di nuovi stimoli nella propria carriera può portare a esperienze straordinarie, anche in paesi con culture e sistemi diversi.
Redazione NurseTimes
Fonte: corrieredelveneto.corriere.it
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