Dopo l’ergastolo deciso in primo grado, l’accusa ha chiesto la medesima condanna in appello, anche in relazione ai casi per i quali Wick era stato assolto (uno di omicidio e tre di tentato omicidio).
Davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Ancona è iniziato il processo di secondo grado a carico dell’infermiere ascolano Leopoldo Wick, già condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Macerata perché considerato responsabile di sette degli otto casi di omicidio premeditato e di uno dei quattro casi di tentato omicidio premeditato a lui contestati. Il caso è quello delle morti sospette nella Rsa di Offida (Ascoli Piceno) tra il gennaio del 2017 e il febbraio del 2018. Morti che sarebbero state provocate dall’indebita somministrazione di farmaci.
Il procuratore generale di Ancona, Roberto Rossi, ha chiesto la condanna all’ergastolo per tutti i casi contestati a Wick, compresi quelli per i quali era stato assolto in primo grado.
La difesa di Wick aveva proposto appello contro la sentenza del 1° giugno 2022, che aveva stabilito una provvisionale per le parti civili, col risarcimento vero e proprio da stabilire in separata sede, disponendo inoltre l’isolamento diurno a carico dell’imputato. In appello era ricorsa, limitatamente alle assoluzioni, anche la Procura di Ascoli, che aveva condotto le indagini. Durante l’udienza di ieri mattina le parti civili si sono associate alle richieste del procuratore generale.
Il processo proseguirà il 25 ottobre, quando prenderanno la parola il responsabile civile, l’Ast delle Marche e la difesa di Wick.
Redazione Nurse Times
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