Martedì prossimo, il Consiglio Regionale del Veneto approverà una delibera storica che porterà all’istituzione di una figura professionale infermieristica innovativa e di grande importanza: l’Ifec, Infermiere di Famiglia e Comunità.
Questa nuova figura professionale svolgerà un ruolo prezioso nella gestione dei bisogni assistenziali legati alla cronicità e alla fragilità, prendendo in carico pazienti che non sono idonei all’Assistenza Domiciliare Integrata o alle strutture residenziali specialistiche o per acuti.
L’annuncio è stato fatto dall’Assessore alla Sanità della Regione Veneto, che ha anticipato alcuni dettagli dell’atto con cui la Giunta Regionale formalizzerà questa importante novità.
“Il Veneto diventerà la prima regione in Italia a dotarsi di questa nuova figura professionale infermieristica di grande innovazione,” ha affermato l’Assessore Lanzarin, sottolineando l’entusiasmo che circonda questa iniziativa.
Il modello professionale dell’Ifec prevede un infermiere di famiglia e di comunità con una formazione accademica specifica. Circa ogni 15 infermieri saranno orientati all’infermieristica di famiglia o di comunità attraverso un corso regionale dedicato. Questi professionisti avranno un insieme di competenze avanzate che li distingueranno, consentendo loro non solo di fornire assistenza diretta ai pazienti, ma anche di fungere da referenti esperti o team leader per gruppi di infermieri, promuovendo un approccio più olistico alla salute e la gestione di casi complessi.
Un punto rilevante è la possibilità di valorizzare le competenze dell’Ifec all’interno degli incarichi di funzione previsti dal nuovo contratto di lavoro per gli infermieri, poiché questi incarichi sono caratterizzati da attività di notevole contenuto professionale e specialistico, comprese attività cliniche, diagnostiche, riabilitative, e di prevenzione, con responsabilità chiare nei risultati.
L’attività degli infermieri di famiglia sarà incentrata sulla presa in carico dei pazienti cronici, delle persone che non aderiscono alle cure, degli incapaci di autocurarsi e delle persone fragili, in particolare quelle con un’età pari o superiore a 65 anni.
L’Assessore ha sottolineato l’importanza della formazione professionale nell’implementazione di questa iniziativa. Saranno organizzati corsi regionali approfonditi per garantire che gli Ifec siano adeguatamente preparati per il loro ruolo. La formazione inizierà con un gruppo selezionato di circa un centinaio di infermieri responsabili delle funzioni organizzative e dirigenti delle professioni sanitarie, ai quali si aggiungeranno altri 115 infermieri che riceveranno una formazione sul campo. In totale, ben 1.800 infermieri del territorio parteciperanno a questa iniziativa.
L’introduzione dell’Ifec rappresenta una svolta significativa nell’approccio alla salute e all’assistenza sanitaria nel Veneto.
Una svolta che consentirà alle regioni di migliorare notevolmente la qualità dell’offerta sanitaria, e che richiederà l’assunzione dì migliaia di infermieri.
Ma le prospettive non sono così rosee visto lo scarso appeal verso la professione registrato negli ultimi anni.
Redazione NurseTimes
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