Una decisione giuridica che potrebbe avere un impatto significativo sulla condizione dei lavoratori nel settore sanitario
Un tribunale romano ha emesso una sentenza a favore degli infermieri, riconoscendo loro il diritto ai buoni pasto e alle pause, anche dopo sei ore di effettivo lavoro. Questa decisione è stata accolta con gioia dai rappresentanti sindacali del nursind e dagli infermieri stessi, poiché rappresenta un importante passo avanti nella garanzia dei diritti dei lavoratori.
I giudici hanno chiaramente sottolineato che le aziende sanitarie sono obbligate a rispettare la legge e il contratto collettivo, che stabiliscono il diritto del lavoratore al pasto e al recupero psicofisico dopo sei ore di lavoro, sia nei turni notturni che diurni. Questa decisione è stata un colpo deciso alle aziende che, in passato, avevano cercato di negare questi diritti, facendo riferimento a vecchie direttive regionali non aggiornate.
Il segretario provinciale di Nursind Roma, Stefano Barone, ha commentato con soddisfazione questa vittoria legale, affermando: “Il giudice ci ha dato ragione: il buono pasto e la pausa pranzo sono un diritto che dev’essere riconosciuto a tutti i lavoratori che abbiano un orario di lavoro superiore alle 6 ore.” Questo riconoscimento è particolarmente importante per i lavoratori a turni, spesso tra i più disagiati, che avevano lottato per vedere riconosciuti i loro diritti.
Il sindacato degli infermieri ha svolto un ruolo cruciale in questa battaglia legale, offrendo ai lavoratori supporto legale gratuito e promuovendo il ricorso in tribunale. Questa sentenza apre la strada per altre cause simili, con un caso pendente anche per gli infermieri del Policlinico Umberto I.
Oltre al riconoscimento del diritto ai buoni pasto e alle pause, la sentenza ha ottenuto il riconoscimento della prescrizione decennale, anziché quinquennale, considerata di natura assistenziale. Questo risultato è stato accolto con grande soddisfazione da parte dei sindacati e degli infermieri, in quanto contribuirà a eliminare interpretazioni soggettive nelle singole aziende e a garantire il rispetto della legge e del contratto collettivo nazionale della sanità.
Questo caso potrebbe avere un impatto a livello nazionale e contribuire a garantire i diritti dei lavoratori in altri settori.
Redazione Nurse Times
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