I medici Letterio Calbo, Enrico Calbo (padre e figlio) e Massimo Marullo dovranno scontare tre anni e sei mesi.
Diagnosticavano falsi tumori per poi eseguire interventi di chirurgia plastica a spese dello Stato. Per questo motivo i medici Letterio Calbo, Enrico Calbo (padre e figlio, rispettivamente di 75 e 46 anni) e Massimo Marullo (65 anni), tutti in servizio al Policlinico di Messina, sono stati condannati a tre anni e sei mesi, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, dal Tribunale collegiale di Messina, che li ha giudicati colpevoli di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, peculato e truffa aggravata.
Arrestati e finiti ai domiciliari nel giugno del 2016, al termine degli accertamenti alla base di un’indagine della polizia giudiziaria su fatti che risalgono a un periodo precedente (dal 2011 al 2013), i tre medici sono stati anche condannati al pagamento delle spese legali e al risarcimento di quanto frodato, somma da quantificarsi in sede civile.
Secondo l’accusa, i medici diagnosticavano falsi tumori per giustificare una ricostruzione dopo un intervento invasivo, oppure la necessità di sostituire protesi mammarie già impiantate quando questo non era necessario. Facevano così rimborsare al Servizio sanitario nazionale gli interventi di chirurgia estetica, mascherandoli per interventi di altra natura o comunque a carico della sanità pubblica.
Un sistema consolidato, quello messo a punto dai tre medici. Sarebbe infatti successo con almeno 12 donne tra il 2011 e il 2012. E in tutti i casi le pazienti, che per le prestazioni hanno pagato una somma di circa 2mila euro a testa, sarebbero state all’oscuro della truffa.
Redazione Nurse Times
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