“I problemi che la categoria continua a sobbarcarsi sono sempre gli stessi e sono rimasti inascoltati dalla nostra classe politica, che anziché proporre delle contromisure, inasprisce la dose con ulteriori tagli. Gli scarsi incentivi economici e le stressanti e usuranti condizioni di lavoro sono alla base della sospensione dell’attività lavorativa. Occorre, tuttavia, fermarsi anche a riflettere sul fatto che sempre meno giovani decidono di intraprendere la professione infermieristica e questo deve preoccuparci per il futuro”. Così Egidio Busatto, segretario di Nursind Veneto, annunciando l’adesione del sindacato allo sciopero di domani, 17 novembre.
Le decisioni di chi è al potere, secondo Nursind Veneto, sembrano andare in una direzione decisamente contraria a quella del buon senso: “Recentemente, infatti, sono stati aumentati i posti universitari a numero chiuso a livello nazionale per Scienze infermieristiche, con una conseguente riduzione del 10% delle iscrizioni. Andando avanti in questo modo – prosegue il segretario Busatto – in futuro non ci saranno abbastanza infermieri per sostenere il Sistema sanitario nazionale”.
Fare gli infermieri non va più di moda, ma soprattutto non conviene. “Nella Legge di Bilancio che sta per essere licenziata – sottolinea il segretario di Nursind Veneto – manca un piano nazionale che aumenti l’attrattività di questa professione e garantisca la futura autosufficienza organica del settore, già ampiamente carente. Secondo la Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche), infatti, mancano almeno 65mila infermieri in Italia”.
Per Nursind Veneto serve una politica che pensi al futuro della sanità e riconosca il valore economico della professione infermieristica. “Non è accettabile che la manovra economica possa penalizzare pesantemente gli infermieri che andranno in pensione nei prossimi anni, ricalcolando le pensioni al ribasso. Chiediamo che i tetti di spesa per le assunzioni in sanità siano aboliti. Nei reparti mancano infermieri e oss, e non possiamo porre limiti all’assunzione di personale indispensabile negli ospedali, nei presidi territoriali e nelle case di riposo”.
Nursind, sostanzialmente, chiede migliori condizioni di lavoro e che si ponga la parola fine alle numerose situazioni di demansionamento della categoria, derivanti dal blocco del turnover e dalle mancate sostituzioni del personale sanitario. Senza infermieri non ci sarà sanità, non bisogna dimenticarlo.
“Con questo sciopero – conclude il segretario di Nursind Veneto – il sindacato delle professioni infermieristiche vuole sensibilizzare il Governo e i cittadini rispetto al pericolo che stiamo correndo. Il sistema sanitario nazionale ha urgente bisogno di risorse economiche dedicate al personale, altrimenti imploderà rapidamente e ne pagheremo tutti le conseguenze”.
Redazione Nurse Times
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