“I dati diffusi poche ore fa da Svimez sono preoccupanti, perché confermano la fortissima sperequazione della spesa statale nella gestione della sanità pubblica. Certo, non mi sorprendo nell’apprendere che, ad oggi, la ripartizione delle risorse è totalmente sbilanciata a favore delle Regioni settentrionali, così come nell’appurare che Calabria, Campania, Basilicata e Puglia possano contare su una spesa sanitaria pro capite rispettivamente di 1.748, 1.818, 1.941 e 1.971 euro, contro la media nazionale di 2.140 euro. Tuttavia mi indigno nel constatare che l’Esecutivo non sta facendo nulla per dirimere questa criticità, che divide gli italiani in cittadini di serie A e serie B”. Così, in una nota, Orfeo Mazzella (foto), capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali al Senato.
“Ricordo – prosegue Mazzella – che già in passato ho portato all’attenzione dell’Aula alcuni dati agghiaccianti forniti da altri organismi dello Stato, come la Corte dei Conti, che in audizione presso la Commissione Federalismo certificò, testualmente, che il sistema sanitario non era in grado di garantire su tutto il territorio nazionale un’assistenza uniforme, per quantità e qualità. Dunque, apprendere che il fenomeno permane, anzi peggiora, dovrebbe farci interrogare sul ruolo del Governo, che evidentemente intende stracciare definitivamente l’articolo 32 della Costituzione”.
Conclude Mazzella: “Sotto questo aspetto evidenzio ancora una volta che purtroppo l’Italia è amministrativamente suddivisa in 21 territori distinti, eterogenei in termini di qualità dell’assistenza sanitaria, con un’offerta generalmente decrescente da Nord a Sud. Motivo per cui, resto fermamente convinto della necessità di accentrare la gestione del Servizio sanitario nazionale in capo a un’unica cabina di regia: lo Stato italiano. Invece la risposta del Governo Meloni è stata diametralmente opposta, approvando un’autonomia che farà accrescere ulteriormente il gap Nord-Sud”.
Redazione Nurse Times
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