Sul tema è intervenuta Agata Consoli, segretario provinciale del sindacato: “Clima di intimidazione, ma anche di assuefazione a episodi ormai quotidiani”.
Ancora un episodio di violenza in ospedale. Scenario di turno, il pronto soccorso del “Vittorio Emanuele” di Catania, come già in ripetute altre occasioni. Ma la musica non cambia in altri nosocomi: intemperanze, violenze, aggressioni e devastazioni, che in particolare si concentrano nelle strutture di emergenza e urgenza, ma senza risparmiare gli altri reparti e servizi delle aziende sanitarie.
Il segretario provinciale Fials Catania, Agata Consoli, esprime rabbia e riprovazione tanto per gli episodi, frutto di un crescente clima di intimidazione, quanto e soprattutto per la crescente assuefazione al clima stesso e alle sue conseguenze: “Passare alle vie di fatto, spesso per futili motivi (quando non c’è motivo che possa mai giustificare la violenza, nemmeno quella verbale) è, nella visione comune, diventato abituale, accettabile, quando addirittura non percepito come lecito o perlomeno legittimo, in risposta a disservizi veri o presunti, divenendo una inconcepibile routine della vita nelle strutture sanitarie”.
Quali soluzioni? “È necessaria un’opera urgente, che coniughi prevenzione, repressione e informazione. Proprio quest’ultima, grazie agli organi di stampa, sempre più sensibili al tema, è cardine di un’azione che porti alla cessazione di questo inammissibile fenomeno, che mette costantemente a repentaglio la sicurezza e l’incolumità degli operatori e dell’utenza. E questo, in un Paese civile, non può mai passare nemmeno minimamente come qualcosa di accettabile”.
Redazione Nurse Times
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