Lo ha annunciato Albert Bourla, Ceo del colosso farmaceutico. Intanto l’Ema valuta l’immissione in commercio condizionata della pillola antivirale Paxlovid.
Il vaccino aggiornato di Pfizer per la variante Omicron del coronavirus sarà pronto entro marzo. Lo ha annunciato Albert Bourla, Ceo del colosso farmaceutico. L’auspicio è “ottenere un prodotto che avrà una protezione di gran lunga migliore, in particolare contro l’infezione”, visto che quella “contro i ricoveri e la malattia grave è ragionevole in questo momento, con i vaccini attualmente a disposizione, finché si ha la terza dose”.
Nell’intervista, rilasciata a Cnbc, Bourla ha spiegato che l’azienda ha già avviato la produzione delle dosi e che il vaccino colpirà anche le altre varianti in circolazione. Non si è invece sbilancio sull’opportunità di una quarta dose, su cui Pfizer condurrà esperimenti per determinare se sia necessaria. La settimana scorsa, sempre ai microfoni di Cnbc, anche Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna, aveva dichiarato che la casa farmaceutica Usa sta lavorando a un richiamo per Omicron in vista dell’autunno.
Ma Pfizer non lavora solo sul fronte dei vaccini anti-Covid. Come noto, ha infatti realizzato una pillola antivirale, nota come Paxlovid, già autorizzata per l’uso di emergenza dalla Fda americana e ora oggetto di valutazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) per l’immissione in commercio condizionata. La domanda riguarda il trattamento del Covid da lieve a moderato in pazienti adulti e adolescenti, dai 12 anni in su e con un peso di almeno 40 chili, ad alto rischio di progressione verso una forma grave.
Valutati rischie e benefici, l’Ema quindi potrebbe quindi esprimere un parere entro poche settimane. L’Agenzia ha precisato che il breve lasso di tempo è possibile solo perché il suo Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) ha già avviato una revisione dei dati durante una revisione continua, includente dati provenienti da studi di laboratorio, animali e clinici, nonché dati sulla qualità del farmaco.
Redazione Nurse Times
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