Il costo per i non aventi diritto dovrebbe essere compreso tra 14 e 25 euro a dose.
Come ricordano gli esperti, con l’emergenza coronavirus in corso, quest’anno è ancora più importante difendersi contro i virus influenzali. La vaccinazione è infatti fondamentale per le diagnosi differenziali rispetto al Covid-19, per la riduzione dei ricoveri ospedalieri e per l’impatto che la stessa influenza ha sulla popolazione globale in termini di sofferenza. Un occhio di riguardo sarà rivolto alle persone fragili, ossia alle cosiddette categorie a rischio. Le Regioni hanno pertanto acquistato 17 milioni di dosi, quasi il doppio del fabbisogno medio che si aggira sui 10 milioni.
Ma chi avrà diritto al vaccino gratuito? E quanto costa il vaccino per le categorie non a rischio? Il ministero della Salute indica le categorie da tutelare per prime, che non pagheranno la vaccinazione, così come stabilito dalla Circolare del 4 giugno 2020 (“Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021”). Ecco quali sono.
- Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in stato di gravidanza (in qualsiasi trimestre) e nel periodo postpartum.
- Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età con patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza (tra queste malattie a carico malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparato cardio-circolatorio, diabete mellito, obesità, insufficienza renale/surrenale cronica, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori e in corso di trattamento chemioterapico, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, epatopatie croniche).
- Soggetti di età pari o superiore ai 65 anni di età.
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico.
- Individui ricoverati presso strutture per lungodegenti, indipendentemente dall’età.
- Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze.
- Addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori.
- Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che potrebbero trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.
- Forze di polizia e vigili del fuoco.
- Personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani, come allevatori, addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori, veterinari pubblici e libero-professionisti.
- Donatori di sangue.
Per la stagione influenzale 2020-2021 vi sono però delle novità. Il ministero ha infatti dato la possibilità di allargare le maglie della gratuità anche ai 60-64enni. Lo faranno varie Regioni, come Piemonte, Lombardia, Liguria, Abruzzo, Emilia Romagna. Non solo. La raccomandazione è estesa anche ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni e, anche in questo caso, è tradotta diversamente dalle autorità sanitarie. Il Piemonte, per esempio, suggerisce la vaccinazione solo per i bambini considerati fragili, metre la Lombardia la offre gratuitamente ai minori dai 2 ai 5 anni, e l’Emilia prevede invece il pagamento.
Un caso a parte è quello del Lazio, che ha reso obbligatoria (e non raccomandata) l’antinfluenzale e l’antipneumococcica per gli over 65 e il personale sanitario. Ai trasgressori sarebbe stato vietato l’accesso a luoghi come centri d’incontro e Rsa (nel caso degli anziani) o continuare a lavorare (per medici e infermieri). Una decisione contro cui sono stati presentati diversi ricorsi. Il Tar ne ha accolto uno, annullando di fatto l’ordinanza. In Sicilia, invece, l’obbligo riguarda soltanto il personale sanitario.
Sul territorio nazionale la somministrazione gratuita del vaccino antinfluenzale potrà avvenire negli ambulatori vaccinali delle aziende sanitarie locali diffusi sul territorio. Qualche differenza, su base regionale, potrà invece emergere riguardare offerta e somministrazione da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. I medici di famiglia che decideranno di non aderire alla campagna vaccinale, non avranno infatti la profilassi a disposizione, ma potranno comunque somministrarlo (gratuitamente o meno, secondo una loro decisione) ai pazienti che avranno acquistato l’antidoto in farmacia. Il consiglio, in generale, è di rivolgersi al proprio medico o pediatra, per ottenere tutte le informazioni necessarie per procedere con la vaccinazione.
Ovviamente chiunque potrà decidere di sottoporsi alla profilassi influenzale, al di là delle categorie a cui la vaccinazione sarà offerta in maniera gratuita. Se non si appartiene a nessuno dei gruppi indicati, sarà dunque necessario acquistare il vaccino in farmacia (disponibile da ottobre a gennaio), per poi farselo somministrare dal proprio medico di base. Si suggerisce di procedere con la vaccinazione entro fine novembre, in quanto sono necessarie circa due settimane per sviluppare gli anticorpi di protezione dal virus influenzale. Il costo del vaccino è variabile: dovrebbe essere compreso tra 14 e 25 euro a dose.
Redazione Nurse Times
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