Un errore nella scelta del mezzo è costato un periodo in isolamento per un equipaggio del 118, intervenuto venerdì in soccorso di uno dei casi ora confermati nel comune di Torino.
«Lavoro in Lombardia e sono un collega dell’uomo che ha contratto il coronavirus, non mi sento bene, ho la febbre e ho paura di essere ammalato».
Il professionista della centrale operativa del 118, che ha sicuramente registrato la chiamata, nonostante il chiaro riferimento del paziente, avrebbe erroneamente inviato un’ambulanza, spiega il quotidiano locale “La Stampa”.
L’equipaggio di volontari laici, è giunto sul posto senza utilizzare alcuna precauzione particolare per assistere colui che è poi risultato essere il primo piemontese contagiato.
Notata la sintomatologia sospetta, ed in preda ad una giustificata tensione, richiamano la centrale operativa del 118 che questa volta procede ad inviare il veicolo giusto, ovvero l’ambulanza medicalizzata ad alto biocontenimento 055.
Il personale sanitario dotato degli idonei dispositivi di protezione individuale verifica le condizioni del paziente, trasferendolo all’ospedale Amedeo di Savoia.
Nel frattempo la squadra di volontari rimane confinata nel proprio mezzo di soccorso, in attesa di essere anch’essi trasferiti in isolamento dopo essere entrati a contatto con il paziente.
I direttori della centrale operativa del 118 di Torino stanno cercando di ricostruire quanto accaduto ai volontari dell’ambulanza 390.
Il 118 stabilirà se le cose siano andate esattamente come riportato da alcuni testimoni, o se la colpa di quanto accaduto sia da attribuire ad altre regioni.
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