Riprendiamo una nota del consigliere regionale Renato Perrini, che denuncia la situazione anomala della provincia ionica.
“A Taranto e provincia ci sono poche ambulanze con medico o infermiere a bordo e sempre più mezzi con solo un soccorritore, ovvero un volontario che ha fatto un corso per l’utilizzo del defibrillatore e, comunque, un titolo non abilitante alla professione sanitaria. Appare evidente che il malato in difficoltà che chiama il servizio 118 si aspetta che a soccorrerlo sia un medico o un infermiere, quindi personale con ruolo sanitario. Personale, cioè, pronto e preparato a intervenire per gestite repentinamente l’emergenza assegnata.
La Giunta regionale, con una delibera datata ottobre 2014, ha stabilito la riorganizzazione della rete dell’emergenza‐urgenza della Regione Puglia. In tale documento viene descritto il nuovo assetto della rete, sia per quanto riguarda le postazioni territoriali che le centrali operative del 118. Questo anche a seguito della razionalizzazione ospedaliera messa in campo e alla riconversione di alcuni pronto soccorso e punti di primo intervento. A Taranto a provincia però, questo assetto non viene rispettato e vengono sempre di più utilizzate ambulanze senza che a bordo ci siano le competenze sanitarie necessarie.
Per fare chiarezza ho presentato una dettagliata interrogazione che ho depositato la scorsa settimana, nella quale faccio il punto della situazione Comune per Comune, e porto a conoscenza del presidente Emiliano, a cui è rivolta l’interrogazione, alcune anomalie. Inoltre chiedo di conoscere le mansioni per le quali il personale autista/soccorritore è impiegato a bordo dei mezzi 118, ciò che è tenuto a fare e ciò che invece spetta al personale sanitario, e di sapere come mai le province di Bari o la Bat, ad esempio, rispettano i criteri tabellari e gli stessi criteri non sono rispettati nella provincia di Taranto”.
Renato Perrini
Consigliere regionale
Fonte: www.tarantinitime.it
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