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Sviluppata super stampante 3D: riproduce il corpo umano in due ore

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Chiamata Harp, promette di accelerare la messa a punto di trattamenti medici personalizzati.

I ricercatori della Northwestern University hanno sviluppato una nuova, futuristica stampante 3D, così grande e così veloce da poter stampare un oggetto delle dimensioni di un essere umano adulto in un paio d’ore. Battezzata Harp (High-area rapid printing), la nuova tecnologia consente una produttività da record e, secondo i ricercatori, potrà accelerare i successi della medicina personalizzata, grazie anche alla stampa di “pezzi di ricambio” del corpo umano perfettamente su misura.

Il prototipo, si legge su Science, è alto quasi 4 metri e può stampare circa mezzo metro in un’ora. Inoltre è in grado di produrre sia parti singole grandi che più pezzi di ridotte dimensioni contemporaneamente. Secondo Chad A. Mirkin della Northwestern, che ha guidalo lo sviluppo del prodotto, Harp sarà disponibile in commercio nei prossimi 18 mesi e prometterà di rivoluzionare la produzione di oggetti tridimensionali su misura. La super stampante, spiegano gli ideatori, potrà essere usata per scopi medici: riprodurre ossa, vertebre e altre parti del corpo umano, per mettere a punto device e dispositivi sanitari, ma anche per stampare pezzi di aerei e parti di costruzioni.

“Questa nuova stampante – commenta Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Roma Tor Vergata – incrementa e migliora quanto già si poteva fare in medicina con il bioprinting, che ci offre oggi valvole cardiache in 3D. Grazie a questa tecnologia sarà possibile ottenere organi semplici per i trapianti. Penso, ad esempio, alla vescica. Attraverso 1’imaging possiamo conoscere le dimensioni esatte della vescica di un paziente, e la stampante 3D sarà in grado di produrne una ‘tagliata su misura’ per lui”.

Sembra fantascienza, ma è una delle scommesse della ricerca: “Esistono già aziende, tra cui la Organovo di San Diego, che sviluppano tessuti umani tridimensionali funzionali per la ricercamedica e le applicazioni terapeutiche. Pensiamo anche a mini-organi biologici per testare farmaci innovativi. Grazie alle stampanti 3D si possono riprodurre versioni semplificate ma tridimensionali di organi umani, per vedere come agiscono davvero i medicinali sperimentali. Questo ridurrà, e di molto, i tempi della sperimentazione farmaceutica. Inoltre, con questo tipo di dispositivi, migliorerà la produzione di parti di ossa e cartilagine su misura”.

Insomma, si tratta di un filone di ricerca “che dalla fantascienza entrerà sempre più nella vita quotidiana delle persone, grazie a dispositivi medici innovativi, destinati a cambiare la qualità e l’approccio alle cure”. Con un’ottica sempre più “su misura” e mantenendo al contempo l’efficacia dei tradizionali regimi a tre farmaci.

Redazione Nurse Times

Fonte: PharmaKronos

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