Si è tenuta in Puglia a Brindisi la conferenza di organizzazione confederale USAE denominata “FSI-Camp 2014”. Numerosi i temi toccati dai dirigenti della Federazione Sindacati Indipendenti, introdotti dal segretario nazionale Adamo Bonazzi, presente il segretario nazionale del Cordinamento Nazionale Infermieri, Michele Schinco.
Tra le personalità politiche presenti l’on. Fucci che il 14 luglio ha presentato alla Camera dei deputati il DDL sull’istittuzione dell’infermiere di famiglia, un nuovo modello organizzativo promosso dal CNI-FSI. Il DDL, prevede l’istituzione dell’infermiere di famiglia in regime di convenzione con il SSN e dotato delle competenze definite dal documento dell’OMS Salute 21 del 1998, sottoscritto anche dal nostro Paese. Figura professionalmente idonea allo scopo perfettamente disegnata anche nel documento dell’OMS, che prevede in seno all’équipe sanitaria multidisciplinare, il cui contributo sarà fondamentale per l’erogazione dell’assistenza ed il raggiungimento dei risultati indicati dagli obiettivi politici, il ruolo di due figure in particolare: la professione medica e la professione infermieristica.
“Il fatto che l’infermiere di famiglia – come afferma il Segretario Nazionale del C.N.I. Michele SCHINCO – operi come un professionista in regime di convenzione ci sembra il modo migliore di assicurare autonomia professionale ed efficacia alle cure primarie a garanzia della migliore qualità assistenziale per il cittadino… Tali infermieri danno consigli riguardo gli stili di vita ed i fattori comportamentali di rischio ed assistono le famiglie in materia di salute. Attraverso la diagnosi precoce, possono garantire che i problemi sanitari delle famiglie siano curati al loro insorgere. Con la loro conoscenza della salute pubblica, delle tematiche sociali e delle altre agenzie sociali, sono in grado di identificare gli effetti dei fattori socioeconomici sulla salute della famiglia e di indirizzarla alle strutture più adatte. Possono facilitare le dimissioni precoci dagli ospedali fornendo assistenza infermieristica a domicilio ed agire da tramite tra la famiglia ed il medico di base, sostituendosi a quest’ultimo quando i bisogni identificati sono di carattere prevalentemente infermieristico”.
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