Home Cittadino Benessere Sonnomedica – il Centro di Medicina del Sonno presenta IL TEST DEL SONNO
BenessereCittadinoEducazione SanitariaPrevenzione

Sonnomedica – il Centro di Medicina del Sonno presenta IL TEST DEL SONNO

Condividi
Disturbi del sonno, in aumento apnee ostruttive  e narcolessia: servono diagnosi precoci
Businesswoman sleeping with head on hand at the desk. Sleepy girl dozing at workplace. Tired female office worker suffering from lack of sleep. Lazy girl bored routine. After-hours work in office
Condividi


I disturbi legati al sonno hanno visto un progressivo aumento negli ultimi anni: diventa quindi sempre più importante curare la qualità del proprio riposo, che ha importanti riflessi anche sulla vita diurna.

Dormire poco e male influenza negativamente l’andamento lavorativo, i rapporti sociali e la sfera psicologica della persona, oltre ad aumentare il rischio di incorrere in patologie più serie.


Sonnolenza e apnee ostruttive nel sonno


I disturbi del sonno hanno visto un progressivo aumento negli ultimi anni: è sempre più una necessità curare la qualità del proprio riposo, che incide fortemente anche sulle ore diurne.


I disturbi del sonno più insidiosi e ora al centro dell’attenzione sono le cosiddette apnee nel sonno: più del 60% degli italiani russa e quasi 1 su 4 soffre di apnee nel sonno, con una maggiore incidenza in persone sovrappeso, con più di 40 anni e di sesso maschile.


Infatti, in molti casi il russare è il sintomo di una patologia più grave, la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), caratterizzata da ripetuti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno: queste apnee comportano dei risvegli continui, brevi e inconsapevoli, e sono associate a una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.


L’OSAS (che è ancora poco conosciuta) è una malattia da non sottovalutare: chi ne soffre ha un rischio maggiore di sviluppare patologie cardiovascolari e presenta spesso un’eccessiva sonnolenza diurna, che aumenta il rischio di venire coinvolti in incidenti lavorativi e stradali. Identificando l’OSAS tempestivamente è possibile trovare in breve tempo la giusta terapia e migliorare di gran lunga la qualità della vita.


Disturbi del sonno e incidenti stradali


Le apnee nel sonno sono un importante fattore di rischio per tutti coloro che guidano, a causa dell’eccessiva sonnolenza diurna tipica di chi soffre di questa patologia.


La Commissione Europea ha riconosciuto che questi disturbi sono causa di frequenti “colpi di sonno” diurni e ha emanato a questo scopo la Direttiva n.85 del 1° luglio 2014, recepita dall’Italia con il Decreto Legge del 22 dicembre 2015. Il Decreto stabilisce ad esempio che in caso di OSAS di grado moderato o grave associata a sonnolenza diurna il rilascio o il rinnovo della patente sia permesso solo se il soggetto dimostri di curarsi e che ci sia un miglioramento della sonnolenza diurna, oltre che controlli più frequenti (ogni anno per patenti di grado superiore e ogni 3 anni per patenti A e B).


Dal 2016 in Italia chi soffre di apnee notturne dovrà quindi sottoporsi ad esami specifici e ad un percorso di cura adeguato, che gli permetta di continuare ad avere la patente e, soprattutto, di migliorare notevolmente la qualità della propria vita e di prevenire le principali patologie metaboliche e cardiocerebrovascolari (infarto e ictus).


Come prevenire e trattare il problema


L’apnea notturna spesso non viene individuata e trattata perché la persona può essere asintomatica o non riconoscerne i sintomi. Come fare dunque per capire si si soffre di apnee ostruttive nel sonno? Il primo passo è il riconoscimento dei sintomi, come russamento, pause respiratorie (apnee), sonno frammentato, possibili risvegli con sensazione di soffocamento, stanchezza al risveglio, mal di testa mattutini ed eccessiva sonnolenza diurna. Un modo semplice per porre il sospetto di OSAS è effettuare appositi test di autovalutazione validati da medici specializzati e riconosciuti internazionalmente. Se i risultati dei test evidenziano un rischio medio-alto di soffrire di OSAS occorrerà allora contattare il proprio medico che vi indirizzerà ad un esperto di medicina del sonno.


Qui, in seguito a una visita specialistica e ad esami specifici (come la polisonnografia notturna), il medico specialista formulerà la diagnosi e vi proporrà le corrette terapie da seguire tra le diverse oggi disponibili. Un corretto inquadramento da parte di un medico esperto in medicina del sonno e una terapia adeguata permetterà a chi soffre di apnee notturne di godere di una migliore qualità della vita, di prevenire molte patologie metaboliche, cardio e cerebrovascolari, di diminuire il rischio di incidenti lavorativi e stradali legati alla sonnolenza diurna.


La campagna di sensibilizzazione e il Test del Sonno


La campagna è stata realizzata al fine di informare e sensibilizzare il maggior numero di persone riguardo i disturbi del sonno e fornire loro un semplice strumento di prima valutazione della presenza di situazioni di rischio. Prevenire, identificare e curare precocemente queste situazioni consente a tutti di migliorare la qualità della vita, il livello di salute e ridurre il rischio di incidenti stradali ed infortuni.


Il Test del Sonno è un semplice questionario che si compone di due test validati dalla comunità medicoscientifica e attualmente utilizzati a livello internazionale per eseguire una prima autovalutazione di alcuni disturbi del sonno.

Allegato: Questionario

Ultimi articoli pubblicati

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
CittadinoEducazione SanitariaNT News

Batteri specchio, 38 scienziati chiedono di fermare le ricerche: perché?

Stop alle ricerche che mirano a sviluppare i batteri specchio, organismi sintetici costituiti da molecole speculari rispetto a quelle...

CardiologiaCittadinoNT News

Il cuore ha un “mini-cervello” che controlla il battito: lo studio

Una nuova ricerca del Karolinska Institutet e della Columbia University dimostra che il cuore...