Il triste fenomeno dei cosiddetti “furbetti del cartellino” comincia a mietere i primi risultati
Dopo le vicende che negli ultimi mesi hanno colpito il Cardarelli di Napoli, il “San Giacomo” di Monopoli, il “Don Tonino Bello” di Molfetta, ora tocca all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Licenziati 7 medici dell’ospedale, ma gli indagati erano ben 28.
Manca solo la delibera ufficiale, che sarà, di fatto, uno dei primi atti del nuovo direttore generale Ferdinando Russo. Ma il futuro di 10 dipendenti dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca rimasti coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo di qualche mese fa appare ormai segnato.
L’ufficio provvedimenti disciplinari dell’Asl di Caserta, martedì mattina, ha infatti disposto il licenziamento senza preavviso di 8 anestesisti e due amministrativi che sono stati indagati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’inchiesta sui furbetti del cartellino. I dipendenti timbravano il proprio ingresso in ospedale ma poi si allontanavano senza alcun permesso.
Già l’ex direttore generale Mario De Biasio aveva chiesto il pugno duro coi licenziamenti; l’Ufficio provvedimenti disciplinari lo ha confermato. Ora servirà il provvedimento del direttore generale Russo per ufficializzare gli atti. Contro i quali i licenziati potranno presentare ricorso al tribunale del lavoro.
Ad intervenire sulla questione, anche Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità:
“Sette medici dell’ospedale ‘San Rocco’ di Sessa Aurunca sono stati licenziati per assenteismo. E’ giusto. Chi crede di poter fare il furbetto e vivere da parassita sulle spalle delle persone oneste deve essere punito con il pugno durissimo. Le frasi che emergono dalle intercettazioni riportate dagli organi di stampa all’apertura delle indagini, sono di una gravità assoluta e rappresentano una vergogna inaccettabile.
Queste persone hanno meritato di essere licenziate in quanto prive del benché minimo spirito di servizio. Addirittura sottolineavano, con spavalderia, che, trattandosi di un malcostume diffuso, avrebbero dovuto licenziare tutti. Hanno iniziato proprio da loro. La sanità campana non può permettersi di avere in organico gente simile; abbiamo bisogno di professionisti dediti al lavoro che possano impiegare ogni risorsa per tutelare e curare i pazienti.
Francesco Emilio Borrelli conclude spendendo parole taglienti anche nei riguardi degli indagati ancora non licenziati. Dichiara di aspettarsi un trattamento equo dove tutti saranno puniti. “Volge, infine, uno sguardo amaro, ricordando i furbetti del Loreto Mare, dove nessuno è stato condannato. Lasciarli impunti crea un precedente pericoloso, bisogna dare l’esempio per far passare la voglia ad eventuali cialtroni in futuro”.
Redazione NurseTimes
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