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Scontro tra governo e sindacati: Medici e Infermieri chiedono assunzioni, non la ‘Flat Tax’

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Scontro tra governo e sindacati: Medici e Infermieri chiedono assunzioni, non la ‘Flat Tax’
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Anaao insiste sulla necessità di aumentare il personale sanitario per affrontare le sfide della sanità

ROMA – Mentre la sanità italiana lotta per trovare risorse finanziarie e affronta un aumento delle liste di attesa e una diminuzione degli organici, una proposta di “Flat Tax” al 15% sugli straordinari per medici e infermieri negli ospedali ha scatenato una controversia con i sindacati che chiedono invece più assunzioni.

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze un finanziamento di 4 miliardi di euro per affrontare le sfide del sistema sanitario.

Tuttavia, secondo Regioni e sindacati, questa cifra è ritenuta insufficiente, e si prevede che saranno stanziati solo circa la metà dei fondi richiesti. In questo contesto, si è discusso dell’opzione di introdurre una “Flat Tax” sugli straordinari, che porterebbe l’aliquota fiscale attuale del 50% al 15%.

Tuttavia, questa proposta non ha trovato il favore dei sindacati, in particolare di Anaao, il principale sindacato degli ospedalieri, e Funzione Pubblica della Cgil, che rappresenta gli infermieri.

Secondo loro, la “Flat Tax” non risolve il problema fondamentale, che è la carenza di personale. “L’unica idea è far lavorare di più chi c’è già, non assumere. Non va bene”, ha dichiarato Anaao.

Gli straordinari dei 130.000 medici ospedalieri variano notevolmente, alcuni non vengono nemmeno pagati, mentre altri sono retribuiti con fondi di risultato o come “produttività aggiuntiva”. Questi straordinari possono costare alle Asl, come previsto dai contratti, almeno 60 euro l’ora, ma in alcune Regioni questa cifra può salire fino a 100 euro, specialmente nei reparti in crisi come i pronto soccorso.

Secondo le stime del segretario di Anaao, Piero di Silverio, i medici effettuano in media 8 ore di straordinari a settimana, oltre alle 34 ore previste dai contratti e agli straordinari non retribuiti. Di Silverio ha affermato che “si tratta di una media, tenuto conto che in molti arrivano, tra tutto, a 50 ore alla settimana”. Con la “Flat Tax” al 15%, il compenso settimanale aumenterebbe a 408 euro da 240 euro netti. Tuttavia, i sindacati ritengono che questa soluzione sia insufficiente e chiedono 300 milioni di euro per defiscalizzare l’indennità di specificità, una parte fissa dello stipendio dei medici, sottolineando che molti medici lavorano eccessive ore a causa della carenza di personale.

La posizione dei sindacati è simile anche per gli infermieri, che per un’ora di straordinario guadagnano da 17 euro per gli orari diurni feriali a 22 euro per gli orari festivi e notturni. Gli infermieri sottolineano che il problema non è solo il livello di retribuzione ma anche il carico di lavoro eccessivo che affrontano.

Nel frattempo, nell’ambito della manovra, si sta considerando anche la detassazione degli aumenti legati al rinnovo dei contratti dei lavoratori. Tuttavia, questa misura deve ancora affrontare le questioni relative alle coperture finanziarie. La Ragioneria Generale dello Stato ha recentemente invitato alla prudenza in merito a questa proposta. Se attuata, questa misura, che prevede una tassazione agevolata al 10%, potrebbe beneficiare circa 7,7 milioni di lavoratori con contratti scaduti da anni, oltre a stimolare le trattative tra le parti sociali per sbloccare i contratti.

La decisione finale su queste proposte sarà presa dopo la riunione del Consiglio dei Ministri prevista per il 28 settembre, quando emergeranno gli spazi disponibili nella legge di bilancio. Nel frattempo, è prevista la proroga del bonus una tantum per i dipendenti pubblici, introdotto dall’ultima Finanziaria per il 2023, che porterà anche il prossimo anno un aumento mensile tra 20 e poco più di 100 euro nelle tasche degli statali. Tuttavia, la questione più importante rimane il rinnovo dei contratti pubblici, una sfida costosa che il governo dovrà affrontare in futuro.

Redazione NurseTimes

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