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Rsa, gli infermieri toscani ribadiscono le loro proposte

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Rsa, gli infermieri toscani ribadiscono le loro proposte
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“Situazione grave, da molto tempo chiediamo modifiche di standard e procedure” affermano i Presidenti OPI

La situazione delle RSA, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, suscita una reazione decisa da parte degli infermieri toscani, rappresentati dai Presidenti degli ordini professionali delle dieci province.

“Crediamo sia davvero giunta l’ora di dare applicazione a quanto gli Ordini delle Professioni infermieristiche della Toscana chiedono da anni formalmente, e che è quindi agli atti” – esordisce la nota degli OPI.

“E’ necessario rivedere immediatamente i criteri di accreditamento regionali per le RSA a partire dal DPGR_15R_2008, riconoscendo da subito elementi qualitativi professionali per incidere su processi ed esiti di cura, protezione e sorveglianza. E’ opportuno che la figura assistenziale di base sia un Operatore Socio Sanitario, eliminando una volta per tutte corsi professionalizzanti che il sistema pubblico sanitario non accoglie più da anni, a differenza delle RSA, come ADB, OTA e OSA.

E’ necessario l’obbligo di un coordinamento professionale infermieristico adeguato alla L 43/2006 con almeno un master di primo livello in funzioni di coordinamento ed una dirigenza di natura sanitaria, e non di una generica dirigenza con una nebulosa esperienza gestionale come descritto dalla norma che lascia alla discrezionalità e alla fantasia delle singole strutture il delicato comando strategico professionale. Va definito in modo più chiaro e netto che la formazione continua dei professionisti è in capo alla struttura, che ha il dovere e l’obbligo di formare i suoi dipendenti coerentemente al contesto socio assistenziale della struttura stessa in particolar modo nei moduli assistenziali più complessi.

La formazione degli operatori è un elemento cardine sul quale la maggior parte delle RSA non ha mai investito e per il quale le commissioni di vigilanza non hanno strumenti di impatto.

Va modificato il mero calcolo del minutaggio per passare ad un coefficiente operatore/paziente modulato sulla complessità assistenziale, per garantire un adeguato rapporto infermieri-OSS/Pazienti che permetta una vera assistenza personalizzata.

Va resa obbligatoria la presenza di un infermiere esperto nelle commissioni di vigilanza. Questi sono pochi e semplici passaggi che chiediamo da anni per ribaltare una volta per tutte il sistema di monitoraggio ed accreditamento fino ad oggi eccessivamente centrato sui settori dei dipartimenti tecnici che sono sicuramente importanti ma, come abbiamo visto alla prova dei fatti, del tutto secondari rispetto agli elementi professionali.

È il momento di rendere le RSA strutture con un elevato standard qualitativo professionale, con sistemi di controllo pubblico orientati in tal senso. Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo di confronto istituzionale per cambiare ora e per sempre questo cruciale e fondamentale spaccato della nostra salute”, concludono i Presidenti degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Toscana.

Redazione Nurse Times

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