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Roma, infermieri “in ostaggio” per 16 ore a pochi spiccioli l’ora

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Roma, infermieri in "ostaggio" per 16 ore a 1,625 euro l’ora
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Un’altra offerta di lavoro indegna e quasi senza senso per la nostra categoria professionale. Si sta davvero toccando il fondo.

Mi è stata segnalata l’ennesima offerta di lavoro terribile, rivolta telefonicamente a una collega neolaureata. Verificando, ne abbiamo apprese davvero delle belle. O meglio, delle brutte. Si tratta dell’ennesima forma di sfruttamento ai danni di professionisti della salute quali gli infermieri. Solo che stavolta anche io sono rimasto perplesso, stupito, quasi scioccato… Ne ho viste, lette, scritte e sentite tante, ma sinceramente non mi ero mai imbattuto in qualcosa del genere.

La società interessata si chiama FF Health, ha base a Roma (in zona Casilina) e si occupa di trasporti in ambulanza, soprattutto per quanto riguarda i pazienti dializzati. La collega è stata contattata da due autisti (?) per un colloquio di lavoro, durante il quale le è stato spiegato che i turni sarebbero stati di molte ore. Esattamente 16 ore, dalle 4:30 alle 20:45 (!). Ma anche di 8, se si era fortunati.

La paga? Circa 13 euro ad “accesso” e non a ora (ovviamente con la partita Iva). Per ogni paziente (in certi casi ne trasporti due, ma capita molto spesso di averne uno soltanto per l’intera giornata) che scorrazzi dalla remota periferia della capitale fino in città, che poi aspetti fino alla fine della sua terapia e che infine riporti a casa dopo un’infinità di tempo, un infermiere guadagna solo 26 euro lordi.

Avete capito bene, 26 euro lordi. In totale. Se invece sei fortunato e hai due pazienti, a fine giornata guadagni (dopo 16 ore di lavoro) 52 euro. E tutto ciò sempre nella migliore delle ipotesi, perché nella giungla delle società che trasportano i pazienti dializzati può anche capitare che devi semplicemente riportare a casa un paziente trasportato in ospedale da un’altra società. Quindi c’è anche la concreta possibilità (si spera remota) che a fine giornata, dopo 16 ore di lavoro, un professionista laureato ritorni a casa con 13 euro lordi. Da cui detrarre tasse ed Enpapi.

Ricapitolando: uno o al massimo due pazienti (sembra essere la prassi) da trasportare, per la modica cifra di 26 o 52 euro totali e lordi alla fine della giornata, per turni di 8, ma soprattutto di 16 ore. Per la modica cifra di, calcoli alla mano: 3,25 euro orari se si ha un paziente e si fanno 8 ore; 3,25 euro orari se hai due pazienti e ti fai 16 ore; 1,625 euro orari se hai un solo paziente e lavori 16 ore. Mica male, no?

State tranquilli, però, sugli ultimi numeri che vi ho scritto ci sono state delle convincenti rassicurazioni: nel caso in cui, per un motivo o per l’altro, l’infermiere dovesse ritrovarsi a lavorare una giornata intera per un solo accesso (13 euro lorde in totale), sarà il magnanimo datore di lavoro a mettersi una mano sulla coscienza e a provvedere ai suoi bisogni. Come? Con una mancetta ridicola. La promessa, infatti, è di provvedere personalmente a sborsare (in nero) i restanti spiccioli per raggiungere la fantomatica cifra di 26 euro!

Non ho la forza di commentare ulteriormente questo scempio. Uno dei tanti, perpetrato senza ritegno ai danni di quella che dovrebbe essere una professione. E di quelli che dovrebbero essere visti e trattati come dei professionisti. Ho comunque convinto la collega a segnalare tutto, con tanto di nomi, cognomi e riferimenti, all’Ordine di Roma. Perché è davvero arrivato il momento di dire basta. Vi aggiorneremo.

Alessio Biondino

 

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