Si tratta del 68enne Roberto Santi. Le sue certificazioni, rilasciate a pagamento, consentivano di frequentare luoghi pubblici e privati senza indossare la mascherina o di continuare a lavorare senza sottoporsi a vaccinazione nel caso di sanitari. Non solo: una coppia di Forlì si è sposata in barba alle più elementari norme anti-Covid.
La Procura della Repubblica di Forlì ha concluso pochi giorni fa un’inchiesta su un medico ligure che rilasciava certificati attestanti patologie grazie alle quali si poteva mascherina o la vaccinazione anti-Covid. Si tratta di Roberto Santi, 68 anni, residente a Sestri Levante (Genova), che l’Ordine dei medici della Liguria ha sospeso per dieci mesi dall’esercizione della professione con provvedimento del 21 ottobre scorso.
Insieme a lui sono indagate 20 persone che hanno ottenuto per sé e per alcuni famigliari certificazioni ritenute false, grazie alle quali hanno ottenuto vari vantaggi: frequentare luoghi pubblici e privati senza indossare la mascherina o continuare a lavorare senza sottoporsi a vaccinazione nel caso di sanitari. Il reato contestato al medico chirurgo è falso ideologico, mentre per coloro che hanno ottenuto i certificati si tratta di ricettazione e uso di atto falso.
Le certificazioni erano rilasciate a pagamento, con prezzi che andavano da 13 a 120 euro. Secondo l’accusa, ciò avveniva senza che il dottor Santi visitasse i richiedenti – per questo il medico è stato sospeso dall’esercizio della professione – o consultasse la loro documentazione sanitaria. Alcuni indagati sono finiti nell’inchiesta perché partecipavano agli incontri “No Paura Day” senza indossare la mascherina ed esibendo ai controlli delle forze dell’ordine la certificazione ritenuta non regolare. Altri avrebbero utilizzato i certificati del dottor Santi per consentire ai propri figli di frequentare le lezioni scolastiche senza indossare la mascherina.
Tra coloro che hanno richiesto e ottenuto la certificazione ritenuta falsa e ora sono indagati figurano personaggi noti dei movimenti no mask e no vax. In prima fila, i coniugi forlivesi Carlo Laurenzi e Alessandra Fantini, che l’11 settembre si sposarono in municipio a Cesena, creando un notevole trambusto. Infatti si presentarono insieme ai testimoni e ad alcuni invitati senza mascherina e, all’invito di indossarla del consigliere delegato dal sindaco per la cerimonia, l’uomo rispose senza giri di parole: “Non rompere i c…, ho il certificato con l’esenzione”. Quindi esibì un documento, probabilmente quello che gli aveva rilasciato il dottor Santi a fronte del pagamento di 80 euro effettuato nel febbraio scorso (stesso importo pagato per il certificato della donna).
Un altro personaggio in vista nei movimenti contrari alla vaccinazione e all’uso della mascherina è l’avvocato cesenate Riccardo Luzi, più volte protagonista dei “No Paura Day”: secondo la Procura, nel novembre 2020 avrebbe acquistato due certificati per esentare le figlie minorenni dall’uso della mascherina a scuola e li avrebbe inviati per posta elettronica certificata all’istituto che frequentano. Analogo comportamento è stato contestato anche ad altri genitori. Nel caso di una madre c’è pure il fatto che indusse in errore un pediatra, facendosi rilasciare un certificato che esentava il figlio dall’uso della mascherina a scuola. Per lei, quindi, c’è anche l’accusa di aver ingannato il pediatra per ottenere il certificato a nome del figlio.
Gli indagati e i loro difensori hanno 20 giorni di tempo, dal momento in cui hanno ricevuto la notifica della chiusura delle indagini preliminari, per chiedere di essere interrogati e produrre memorie, documenti e altro materiale a loro discarico. Poi la Procura della Repubblica esaminerà il tutto e deciderà se chiedere il rinvio a giudizio e a carico di chi.
Redazione Nurse Times
Fonte: il Resto del Carlino
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