L’obiettivo a lungo termine dello studio guidato dall’Accademia Cinese delle Scienze è ottimizzare questa tecnica per il trapianto di organi umani (non solo reni).
Reni per metà umani sono stati fatti crescere in un maiale. Precedenti esperimenti erano riusciti a generare tessuti umani come sangue o muscoli, ma questa è la prima volta che un organo “umanizzato” riesce a svilupparsi all’interno di un’altra specie. Il risultato, pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell, è stato possibile grazie a embrioni-chimera che contenevano sia cellule di maiale che cellule umane, generati in laboratorio e poi trasferiti in animali che hanno fatto da madri surrogate.
Lo studio, guidato dall’Accademia Cinese delle Scienze, potrebbe portare in un futuro ancora lontano a una tecnologia al servizio del trapianto di organi umani, ma nel frattempo potrà essere utile per capire meglio lo sviluppo degli organi umani e per sperimentare farmaci.
“È un passo avanti importante che apre prospettive interessanti – dice Gianluca Amadei, ricercatore all’Università di Padova, contattato dall’Ansa -. Si tratta di una prima prova di fattibilità chiaramente non perfetta, ma già il fatto che si sia trovato il modo di far sopravvivere le cellule umane rappresenta un successo. Ora sarebbe interessante capire le differenze tra questi organi e quelli umani e quali siano le loro proprietà e caratteristiche quando lo sviluppo prosegue”.
I ricercatori coordinati da Liangxue Lai, usando la tecnica Crispr, le forbici molecolari che tagliano e incollano il Dna, hanno modificato embrioni di maiale formati da una singola cellula, eliminando due geni responsabili dello sviluppo dei reni. Anche le cellule embrionali umane, ottenute a partire da cellule staminali, sono state modificate, inserendo geni che invece promuovono la proliferazione ed evitano l’auto-distruzione.
“Sono due passaggi importanti – spiega il ricercatore italiano –, perché le cellule umane altrimenti non riescono a competere contro quelle suine all’interno di un embrione suino”.
Infine gli embrioni-chimera sono stati inizialmente cresciuti in laboratorio, in modo da fornire le condizioni ottimali sia alle cellule umane che a quelle di maiale, che presentano esigenze diverse. Una volta trasferiti nelle madri surrogate, gli embrioni sono stati estratti dopo 25 o 28 giorni, per valutare il loro sviluppo. I dati ottenuti da cinque embrioni-chimera hanno mostrato reni correttamente sviluppati, composti per il 50-60% da cellule umane, mentre il resto dell’embrione era costituito per la quasi totalità da cellule suine.
“Hanno trovato qualche cellula umana nella parte che dà origine al sistema nervoso – dice Amadei – ma nessuna in quella che forma il sistema riproduttivo”.
Secondo gli autori dello studio, il prossimo passo è ora permettere ai reni di svilupparsi ulteriormente e tentare un approccio simile anche con altri organi, come pancreas e cuore. L’obiettivo a lungo termine è quello di ottimizzare questa tecnica per il trapianto di organi umani, ma i ricercatori riconoscono che si tratta di un lavoro complesso che potrebbe richiedere molti anni. Far crescere un organo umanizzato completamente funzionale in un maiale, infatti, richiederebbe diversi passaggi aggiuntivi, perché gli organi sono composti da più tipi di cellule e tessuti.
Redazione Nurse Times
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