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Prevenire è vivere: stop cancer!

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Prevenire è vivere: stop cancer!
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Ogni fascia d’età e ogni tipo di tumore hanno le proprie caratteristiche, a cui corrispondono controlli specifici.

Gli esami di controllo periodico sono importanti per la prevenzione del cancro, ma anche un corretto stile di e l’attenzione ad alcuni fattori consentono di diminuire il rischio di sviluppare un tumore. Secondo i dati dell’Oms, le persone che riceveranno una diagnosi di cancro sono in continuo aumento. Ogni fascia d’età e ogni tipo di tumore hanno caratteristiche diverse, che richiedono particolari controlli ed esami di screening.

Tra i 20 e i 40 anni
Nella fascia di età dai 20 ai 40 anni i tumori femminili costituiscono, per fortuna, una rarità. È però l’età giusta per fare prevenzione. Poiché il cancro è dovuto a una trasformazione del patrimonio genetico della cellula, che deve coinvolgere più geni per essere davvero pericoloso, il suo tempo di latenza è molto lungo. Ciò significa che i primi danni alla cellula possono avvenire già in età giovanile, ma che, in genere, il processo può essere bloccato se si assumono comportamenti e stili di vita corretti.

Tra i 40 e i 50 anni
È tra i 40 e i 50 anni che si registra un primo aumento dell’incidenza dei tumori femminili, anche se il picco si verifica dopo i 50. In questo decennio, che con l’allungamento della vita media nei Paesi Occidentali corrisponde al periodo più intenso nella vita di una donna, non bisogna abbandonare le buone abitudini in materia di prevenzione e di corretti stili di vita.

Tra i 50 e i 60 anni
Dopo i 50 anni, si verifica un picco di incidenza dei tumori femminili. Questo non significa che non si possa più fare prevenzione. Anzi, diventa ancor più importante. Questo decennio è anche quello durante il quale, più comunemente, si verifica la menopausa, un cambiamento importante per il corpo femminile, che va seguito con l’aiuto di un medico esperto. Contrariamente a quanto molte donne pensano, la menopausa non è un momento drammatico, ma solo una modificazione degli equilibri che, se sostenuta da adeguati interventi e stili di vita, può essere superata senza troppi disturbi.

Oltre i 60 anni
Un tempo una donna di 60 anni era considerata già anziana, ma le sessantenni di oggi sono attive, belle, intraprendenti e piene di vita. È quindi ovvio che anche la medicina si sia adeguata a questi cambiamenti sociali positivi, estendendo le misure di prevenzione dei tumori femminili anche alle fasce di età più avanzate. Poiché sono anche gli anni nei quali è più frequente che compaiano tumori, la diagnosi precoce assume una rilevanza ancora maggiore che in precedenza. Le visite, i controlli, il pap-test e la mammografia rimangono strumenti indispensabili di contenimento del disturbo: un tumore diagnosticato nelle fasi iniziali, anche in una persona molto anziana, può essere curato efficacemente, senza lasciare sequele dolorose.

Esempi di vita
Uno dei simboli della lotta contro il contro, oggi, è Nadia Toffa, una guerriera esemplare e coraggiosa. Questo lo si è capito nell’ultimo anno, e (quasi) tutti lo hanno scritto. Il coraggio con cui ha affrontato la malattia, il suo esporsi pubblicamente senza pudore né paura, anche nei mesi più difficili della sua battaglia, sono stati un esempio e un’infusione di ottimismo per tutti quelli che lottano come lei. Un esempio da seguire, in quanto Nadia ha sempre sostenuto che tutto è nelle proprie mani, nella propria forza di volontà, che “volere e potere”.

Federica Bonaventura

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