Il presidente Filippo Anelli prende posizione sulla vicenda del medico che avrebbe offeso un uomo sedato e sottoposto a intervento chirurgico.
“Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera”. Filippo Anelli (foto), presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), cita testualmente l’articolo 3 del Codice di deontologia medica, nel commentare la notizia dei presunti insulti omofobi pronunciati da un primario del Varesotto contro un paziente sedato e sottoposto a intervento chirurgico.
“L’articolo 3 – prosegue Anelli – antepone questo principio di curare tutti, senza discriminazioni dovute al sesso, all’identità di genere o all’orientamento sessuale, a ogni altro dovere o precetto. Se veramente un medico, in sala operatoria, ha davvero mostrato fastidio verso un presunto orientamento sessuale del paziente, è un fatto gravissimo, perché quel chirurgo ha, rinnegato in quel momento i principi del Codice, negandone la premessa. Comprendiamo il possibile burnout dovuto al periodo, visto che il fatto sarebbe avvenuto il 25 marzo, nel pieno dell’epidemia di Covid-19, ma questa non può essere in alcun modo una scusante per affermazioni quali quelle segnalate”.
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